Si chiama “trading of the news”, ed è un modo piuttosto efficace di fare trading, nonché una tecnica sicuramente interessante ed usata da numerosi trader nella loro attività. Si sa che le notizie sono alla base di ogni decisione in qualsiasi mercato, e soprattutto con l’avvento dei social, ed oggi più che mai con il loro più che consolidato successo, ogni singolo cittadino dotato di una connessione internet ha accesso ad un’infinità di informazioni in tempo reale.
A non lasciarsi sfuggire l’occasione di avere una quanto mai nutrita platea sono ovviamente i politici, che sempre più di frequente si servono proprio dei social per raggiungere con le proprie dichiarazioni il maggior numero possibile di destinatari. E tra questi destinatari ci sono gli investitori e i trader.
Naturalmente non tutte le dichiarazioni dei politici producono effetti apprezzabili sui movimenti dei vari mercati, e le dichiarazioni di alcuni esponenti politici sono evidentemente più “interessanti” di quelle di altri, e finiscono per diventare dei veri market mover. Così, ogni volta che uno di questi politici parla, generalmente via social, i trader reagiscono con delle strategie predeterminate e guadagnano soldi.
Il caso di Boris Johnson e l’effetto Brexit
Si tratta probabilmente del caso più eclatante degli ultimi mesi. Il frontrunner del partito conservatore britannico, Boris Johnson, noto per la sua linea decisa sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, gioca decisamente il ruolo di market mover.
Con le sue dichiarazioni anti-europeiste e favorevoli alla Brexit ha più volte causato quello che ormai nell’ambiente viene definito “Boris Johnson effect” sulla sterlina, moneta che ha recentemente toccato i livelli minimi degli ultimi 27 mesi contro il dollaro, ed in forte discesa anche contro l’euro.
A motivare un simile calo sono state senza dubbio le aspettative di buona parte dei forex trader che prevedono una uscita del Regno Unito dall’Unione Europea senza accordo (no deal), con tutto ciò che questo comporterebbe per l’economia britannica, sulla quale potrebbe avere un duro contraccolpo.
E’ lo stesso Boris Johnson a nutrire questo sentiment, avendo continuato a dichiarare che Londra uscirà dal blocco europeo “costi quel che costi”. Tra i trader si è quindi sviluppata la cosiddetta “regola del pollice”, in base alla quale ogni volta che Johnson fa delle dichiarazioni in tema Brexit, è ormai convenzione andare short di sterlina.
Una regola tanto semplice quanto efficace, che si basa sostanzialmente sul principio che nei mercati non conta sempre ciò che è vero, quanto ciò che si crede sia vero. Le dichiarazioni di un politico come Boris Johnson sul tema Brexit sono prese sul serio dai mercati, e i trader lo sanno, quindi agiscono di conseguenza e vengono premiati.
Le dichiarazioni di Donald Trump, come guadagnare con un tweet
Quello di Donald Trump è un altro esempio clamoroso del modo in cui le dichiarazioni di alcuni politici possano rappresentare una dritta più che affidabile su quali posizioni di mercato prendere. I tweet di Trump sono perfetti per fare trading profittevole, sono quasi sempre studiati ad arte, vengono pubblicati di mattina presto con una certa puntualità, e spesso contengono dichiarazioni che non lasciano indifferenti i mercati.
Basti pensare ai tweet contro la Cina, contro la Russia, o quelli riguardanti l’Unione Europea o il prezzo del petrolio. E di conseguenza agiscono i mercati che seguono un principio tutto sommato lineare, motivo per cui molti trader della City di Londra o di Wall Street restano in trepidante attesa dei tweet di Trump per poter prendere le proprie decisioni di mercato.
Un esempio pratico è quello riguardante il tweet di Trump circa il prezzo del petrolio, che conteneva un’accusa di prezzo eccessivo da parte del presidente degli USA. Ne seguì un immediato sell-off tra gli investitori che rimase poi agli annali del trading.
Donald Trump è al momento il più influente market mover, ed è per questo che i trader attendono le sue dichiarazioni. Basta leggere il tweet e poi vendere o acquistare più rapidamente possibile l’asset class presa di mira dal presidente.
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