La sterlina sembra soffrire i rischi di una potenziale hard Brexit, divenuta ancora più probabile con la nomina del nuovo primo ministro britannico Boris Johnson, che ha annunciato che la Brexit si realizzerà, “costi quel che costi”.
Il nuovo premier – da meno di una settimana al lavoro – si rifiuta per il momento di incontrare le sue controparti europee a meno che non accettino di riaprire il Brexit Withdrawal Agreement. Purtroppo per lui, Bruxelles non sembra essere impressionata da questo atteggiamento, tanto che da più parti emerge la convinzione che quello di Johnson sia un bluff, e rilanciando per un vertice il 17 ottobre – due settimane prima della scadenza del 31 ottobre.
Ora, se nulla cambierà nulla entro Halloween, il Regno Unito uscirà fuori dal blocco economico senza un accordo, causando potenzialmente un massiccio shock commerciale, e non solo. Anche se alcuni analisti hanno suggerito che le colorate azioni del premier britannico fanno parte di una campagna elettorale imminente, gli investitori sembrano essere particolarmente preoccupati.
Ad ogni modo, tale approccio di Johnson non fa altro che seguire le sue azioni precedenti. Come primo provvedimento, per esempio, ha nominato alcuni uomini di fiducia, fortemente pro-Brexit, in posizioni senior nel suo gabinetto e ha istituito tre comitati per prepararsi all’hard Brexit. Uno di questi comitati è guidato da Michael Gove, che ha dichiarato che le prospettive di uscire senza un accordo sono “molto reali”.
Intanto, il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha affermato che il governo britannico è pericolosamente intenzionato a forzare una Brexit senza alcuna contropartita, facendo eco alle preoccupazioni del mercato
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