Secondo Christine Lagarde, timoniera del Fondo Monetario Internazionale e, tra breve, numero 1 della Banca centrale europea, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è la più grande minaccia per l’economia globale. Lagarde ha infatti affermato che le tariffe che gli Stati Uniti e la Cina hanno imposto sulle reciproche merci sono destinate a erodere lo 0,8% della crescita economica globale nel 2020.
Si tratta di un numero che Lagarde ha definito essere “enorme”, che si traduce in minori business e minori posti di lavoro, meno investimenti ma – di contro – più incertezza. Insomma, “pesa come una grande nube scura sull’economia globale” – ha aggiunto, precisando di ritenere che “la minaccia contro il commercio in questo momento sia il più grande ostacolo per l’economia globale”.
È pur vero che la situazione potrebbe avvicinarsi a una migliore risoluzione. I negoziatori di Stati Uniti e Cina sono pronti a riprendere i colloqui il mese prossimo a Washington, al fine di evitare guai peggiori con le prossime, già pianificate, ondate di dazi. “Più a lungo la situazione si protrarrà, più sarà grande l’incertezza. E se sei un investitore, se sei un’impresa, piccola, media o grande, non hai intenzione di investire in questo contesto, e aspetterai. Ti siederai e ti chiederai dove saranno organizzate e catene di fornitura” – ha dichiarato ancora Lagarde.
Peraltro, non sfugge che oltre alla Cina, il Presidente Donald Trump ha minacciato anche i partner europei, accusandoli di misure protezionistiche. Più di recente, dopo i colloqui con i leader dell’Unione europea, Trump ha modificato il suo tono in senso più positivo, in relazione alle prospettive di un accordo commerciale equo, senza imporre tariffe minacciate sulle importazioni di automobili.
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