Nella giornata di ieri il dollaro statunitense si è rafforzato ulteriormente, grazie al consolidarsi di una valutazione complessivamente positiva sull’economia USA, dopo la pubblicazione dei soddisfacenti dati macroeconomici dei giorni precedenti, dopo i discorsi di alcuni membri della Federal Reserve (che hanno confermato lo scenario di stabilità dei tassi) e dopo la conseguente salita dei rendimenti statunitensi.
Oggi sono in pubblicazione nuovi dati macroeconomici, con indicazioni di carattere misto, che non dovrebbero però compromettere il sentiment positivo degli ultimi giorni, salvo che compaiano delle delusioni particolarmente profonde. Ne deriva che le attese sul Forex sono di una stabilizzazione del dollaro.
Dal canto suo l’euro ha invece corretto, passando da un massimo di 1,1154 a un minimo di 1,1109 EUR/USD, nonostante l’IFO tedesco sia migliorato più delle attese. Questa evoluzione del cambio si può spiegare alla luce del fatto che in uno scenario di fine anno particolarmente debole sul fronte economico dell’eurozona, la reattività della moneta unica è “asimmetrica”, ovvero è maggiore di fronte a notizie negative e minore di fronte a notizie positive.
Ne consegue, da quanto sopra, che le dichiarazioni del giorno precedente del rappresentante al commercio USA sulla possibilità di ricorrere a dei dazi per ridurre il disavanzo commerciale con l’Europa hanno avuto la meglio rispetto ai dati IFO soddisfacenti.
Oggi, considerato che non ci sono spunti specifici interni all’area euro, la valuta dovrebbe stabilizzarsi, a meno che dagli USA non provengano notizie molto positive.
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