Nella giornata di ieri non è sfuggia la brutta prestazione della sterlina inglese, con la valuta britannica che è stata sottoposta a importanti pressioni di vendita, avvicinandosi ai minimi delle ultime settimane contro la valuta verde.
Non sfugge nemmeno il fatto che il flop della sterlina britannica sia avvenuto subito dopo che il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha dichiarato che la banca centrale avrebbe risposto prontamente ai segnali di una prolungata debolezza dell’economia locale.
Un’affermazione, quella di Carney, evidentemente “necessaria”. Gli ultimi spunti forniti dal calendario macroeconomico hanno infatti manifestato un calo delle vendite al dettaglio piuttosto consistente, e i mercati si aspettavano una “reazione” da parte del governatore.
La conseguenza è presto detta: oggi la maggior parte degli analisti si attende che il 2020 porti in dote almeno un taglio dei tassi di interesse per la Bank of England, con un’accelerazione delle proprie convinzioni rispetto a un mese fa.
Evidentemente, nel cambio GBP/USD, l’attenzione si sposta ora soprattutto al calendario macro statunitense. Ricordiamo infatti come in queste ore siano in pubblicazione i dati sul mercato del lavoro a stelle e strisce, e che eventuali sorprese particolarmente positive o particolarmente negative potrebbero impattare sul cambio.
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