Dollaro sempre meno “centrale”: la colpa è (anche) della Russia?

La Banca centrale russa ha comunicato di aver cessato gli acquisti di oro fisico, mettendo così fine a un trend che negli ultimi cinque anni ha permesso a Mosca di moltiplicare le proprie riserve auree, fino a raggiungere i 120 miliardi di dollari di controvalore.

In aggiunta a ciò, ricorda Business Insider in un odierno approfondimento, la Duma starebbe pensando di autorizzare le cessioni senza vincolo sul mercato ma, probabilmente, non con l’intenzione di generare liquidità dalla vendita di asset che arrivano a valere il 7% del Pil, come invece sarebbe superficialmente immaginabile. Il magazine sostiene infatti che l’intenzione della Duma sarebbe di strategia politica ma… perché?

È relativamente semplice. Negli USA il cds a 5 anni (credit default swap, una delle misure più attendibili sul rischio di default di un Paese) è salito a in maniera ripida dopo la scelta della Federal Reserve di varare il proprio nuovo programma di quantitative easing e dopo aver visto il budget della banca federale statunitense sfondare la soglia dei 5 trilioni di dollari.

A sua volta, al fine di compensare il deflusso dai Treasures USA da parte degli investitori stranieri, è possibile che nel medio termine la Fed sia costretta a stampare moneta in misura più intensa. Questo contesto potrebbe far perdere al dollaro, almeno in parte, la sua funzione di bene rifugio, considerato che finirebbe in un tunnel i crescente facilità di riproduzione.

Dal canto suo, la Russia ha tutto l’interesse nell’agevolare questa migrazione verso un contesto di calo dell’interesse verso il dollaro, e della sua centralità nei mercati finanziari. E potrebbe farlo attraverso l’alimentazione di un mercato dell’oro sempre più vivace.

Proprio sotto questo profilo risulta dunque più chiaro il proprio atteggiamento strategico. In un contesto in cui l’oro fisico è sempre più richiesto e scarseggia a causa della difficoltà di trasportarlo e della chiusura di alcune miniere, invece di accentuare gli acquisti e ridurre l’offerta, sembra essere intenzionata a garantirne di più, al fine di rendere sempre più centrale l’oro e sempre meno credibile il ruolo del dollaro all’interno del sistema finanziario internazionale…

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