Cambio Euro Dollaro sotto parità? 3 indizi su possibile sell off Eur

Da quando il cambio Euro Dollaro si è attestato sotto quota 1,05, è cresciuto in modo esponenziale l’interesse verso le previsioni Eur/Usd. Una evoluzione normale visto e considerato che fino a poco più di un anno fa, la coppia Euro Dollaro viaggiava attorno a quota 1,2. Era quella un’altra epoca che, rispetto alla situazione attuale, potrebbe addirittura sembrare un eldorado.

Boom dell’inflazione, crisi delle materie prime e tensioni geopolitiche sempre più gravi, hanno determinato il progressivo indebolimento della moneta unica nei confronti della divisa americana. L’involuzione del cambio Euro Dollaro è ben fotografata dal grafico in basso. 

Premesso ciò, in questo articolo andremo ad analizzare un’ipotesi-limite: e se il cambio Euro Dollato non solo dovesse scendere sulla parità (come ammettono praticamente tutte le previsioni aggiornate in circolazione oggi) ma dovesse anche bucare il rapporto 1:1? In altre parole è possibile che il cross Eur/Usd, dopo aver agganciato la parità, possa scendere addirittura sotto questo livello? Un’ipotesi di questo tipo (allo stato attuale dei fatti del tutto teorica) presupporrebbe un vero e proprio sell-off ai danni dell’Euro. 

La tesi è affascinante e per quando oggi lontana, non rappresenterebbe però un unicum sulle storia del forex. Nel 2020 (oltre 20 anni fa) accadde qualcosa di molto simile. Allora le politiche delle banche centrali erano molto diverse rispetto a quelle attuali e la BCE non era ancora quello che poi sarebbe diventata in seguito, proprio per evitare che la crisi del debito sovrano potesse significare l’implosione dell’area Euro.

Insomma oggi le banche centrali e soprattutto la Banca Centrale Europea sono più attrezzate e l’ipotesi che un sell-off possa travolgere l’Euro portandolo sotto alla parità nel cambio con il Dollaro è poco fondata. Almeno teoricamente. 

Cambio Euro Dollaro sotto la parità? L’ipotesi 

Sono tre gli indizi che dovrebbero spingere a non escludere a priori la possibilità che il cross Eur/usd possa scivolare sotto la parità. Questi tre segnali riguardano l’S&P 500 (Wall Street), l’Euro Stoxx e il Ftse Mib (Borsa Italiana). Ebbene analizzando questi tre indici di borsa considerando una valuta diversa rispetto a quella domenica, si possono fare alcune interessanti considerazioni. 

Prima però di scendere nel dettaglio, una precisazione. Nel corso dell’articolo abbiamo fatto riferimento sia al cambio Euro Dollaro che a vari indici di borsa. Se, arrivato a questo punto, ti stai chiedendo se ci sia o no un modo per investire da una sola piattaforma su tutti questi mercati, devi sapere che ciò è possibile con il broker eToro (scopri di più sulla recensione ufficiale). Grazie ad eToro, inoltre, è anche possibile avere la demo gratuita da 100 mila euro da usare per fare pratica senza correre il roschio di perdere soldi veri. L’account dimostrativo eToro si può attivare dal link in basso. 

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  • S&P 500: l’unico momento in cui l’Euro è sceso sotto la parità è stato in occasione della bolla dot.com del 2000. Nel 2015, lo SP500 espresso in in euro è stato praticamente simile alle quotazioni del Nasdaq! E’ proprio questo dato a rilevare il profondo gap che c’è tra la tecnologia americana e quella dell’Europa
  • Eurostoxx: se espresso in Euro, il paniere Eurostoxx si è molto avvicinato ai top del 2007. Il discorso invece cambia se il paniere è espresso in Dollari: in questo caso, infatti, la distanza che c’è con i massi del 2007 è decisamente maggiore. Cosa si deduce da tutto questo? Spiace per gli illusi, ma l’Eurostoxx che pure performa bene a livello europeo, lato internazionale appare molto debole. 
  • Ftse Mib (Borsa Italiana): siamo in presenza di una prima distorsione dai top del 2007 in dollari, maggiore rispetto a quella del 2000. Anche per il paniere di riferimento della Borsa di Milano, quindi, l’ultimo calo è stato più penalizzante in termini di dollari.

Da questi tre indizi (teorici) se ne deduce uno concreto: senza azione delle banche centrali (oppure con un’azione depotenziata come quella di oltre 20 anni fa), il rischio che si possa essere un sell off sulla divisa Europea non sarebbe da tralasciare. 

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