A chi investe sul forex non sarò sfuggito il forte movimento che c’è stato nell’ultimo periodo sul cambio Chf/Usd. Il franco svizzero ha infatti registrato un forte apprezzamento tanto da tornare ai massimi dal 2011 in area 1,26 contro il dollaro Usa. Il rally è avvenuto in un contesto generale di profonda incertezza. Molte borse hanno infatti avviato un ritracciamento per effetto delle preoccupazioni sull’effettiva sostenibilità dei valori attuali ma anche a causa del grande punto interrogativo che oramai caratterizza la politica monetaria americana. Gli operatori hanno difficoltà a comprendere cosa farà la FED con i tassi e quindi preferiscono riversarsi sugli asset rifugio a partire dall’oro.
E’ qui che entra in gioco il franco svizzero. La valuta elvetica è da sempre considerata un asset rifugio. Nell’attuale momento di mercato viene quindi premiata. Ma ci sono anche situazioni contingenti ben precise che spiegato il balzo ai massimi dal 2011 del Franco. Coglierle significa farsi un’idea su quelle che potrebbero essere le prospettive future di CHF e quindi sulle strategie da adottare per cavalcare la tendenza in atto.
Stiamo parlando di valute e quindi forex. Come sempre quando ci sono i cambi di mezzo, sempre meglio usare quei broker specializzati su questi asset come FP Markets.
Le cause del rally del franco svizzero
Un mix di fattori politici, macroeconomici e di mercato stanno convergendo a favore del CHF determinando il suo rally fino a massimi dal 2011. Il rafforzamento non sembra essere un movimento episodico, ma frutto della combinazione di vari driver che si stanno intensificando in modo simultaneo. Ecco perchè la situazione in atto non va presa sottogamba.
Tre i driver miscelati in questo:
- le nuove condizioni commerciali con gli Usa
- l’inflazione svizzera sotto le attese
- la domanda di safe haven in crescita
I primi due punti rientrano nella situazione specifica della Svizzera. Il terzo è più generale (a già vi abbiamo fatto cenno nella premessa).
Vediamo allora nel dettaglio.
Uno dei catalizzatori più immediati per il boom di CHF è arrivato dal fronte diplomatico ed economico. La Svizzera ha chiuso un accordo tariffario con gli Stati Uniti che prevede un’intesa del 15% sulle tariffe commerciali. L’accordo mette la parola fine alle frizioni che duravano dalla scorsa estate. Come di certo ricorderanno gli investitori più sul pezzo lo scontro era nato dopo che Washington aveva imposto dazi fino al 39% sulle esportazioni svizzere, più che raddoppiando la pressione rispetto a quella esercitata sull’Unione Europea.
La rimozione di questo rischio geopolitico ha avuto un doppio impatto:
- ha migliorato il sentiment sull’economia svizzera, riducendo i timori per l’export, settore essenziale del Pil elvetico
- ha rafforzato la percezione di stabilità istituzionale, elemento centrale nella valutazione del franco come valuta rifugio.
Nulla di cui meravigliarsi, quindi, se il mercato, fiutando il cambio di passo, ha reagito subito trasferendo nel cross Chf/Usd una riduzione del rischio percepito.
C’è poi la questione inflazione perchè in parallelo al miglioramento del quadro esterno, il contesto domestico svizzero sta offrendo ulteriori elementi di sostegno alla valuta nazionale. I funzionari della Banca Nazionale Svizzera (BNS) hanno indicato che l’inflazione potrebbe risalire nei prossimi trimestri. Per un’economia abituata a livelli di prezzo molto contenuti un aumento dell’inflazione rappresenta più un segnale di vitalità che una minaccia.
Perchè questo aspetto dovrebbe interessare? La spiegazione è molto semplice: un cambiamento di scenario contribuisce a rafforzare l’aspettativa che la politica monetaria resti stabile allo 0% nel board del prossimo dicembre senza pressioni per allentamenti.
Il passaggio si può così sintetizzare: la prevedibilità della BNS, combinata con un’inflazione moderatamente più dinamica, rende CHF ancora più attrattivo come asset difensivo a basso rischio di svalutazione.
Cresce la domanda di safe haven a fine anno
Come già accennato il mix si completa poi con un driver più generale rappresentato dall’aumento dell’appeal per gli asset rifugio. Il 2025 si sta dimostrando un anno complesso dal punto di vista geopolitico e macroeconomico. Tra tensioni commerciali globali, volatilità sui tassi americani e incertezze politiche diffuse, gli investitori stanno cercando rifugio in asset considerati solidi e poco esposti a shock di breve periodo.
Il franco svizzero rientra storicamente tra questi, insieme all’oro. Non c’è quindi da meravigliarsi se CHF continua ad attrarre capitali senza interruzioni.
La sua natura di valuta rifugio “pura”, sostenuta da un’economia stabile, un debito pubblico molto contenuto e un sistema finanziario tra i più robusti al mondo, lo posiziona in un ruolo privilegiato nei portafogli istituzionali.
Quali prospettive per il cambio CHF/USD?
Guardando avanti, i driver che hanno alimentato il rally del franco sul dollaro appaiono ancora attivi. Non c’è traccia di segnali di inversione e allontanamento dai massimi. Anzi, ragionando per ipotesi, le quotazioni di CHF potrebbero beneficiare di ulteriori pressioni al rialzo in presenza di:
- dati macro Usa inferiori alle aspettative
- segnali di maggiore prudenza da parte della Federal Reserve
- un aumento delle tensioni geopolitiche, in Europa o in Asia
- un peggioramento della fiducia globale verso gli attivi più rischiosi (e quindi viene spontaneo buttar un occhio a quello che sta accadendo a Bitcoin)
E per vedere invece un cambio di passo? In tal caso sarebbe necessario un ritorno del sentiment positivo su mercati globali. Ad oggi non ci sono segnali in tal senso (e per capirlo basta da un occhio anche all’andamento odierno delle borse).
In sintesi, quindi, il rafforzamento del franco svizzero a livelli record, non sembra una dinamica temporanea, ma il risultato di fattori strutturali e congiunturali che stanno convergendo e soprattutto hanno tutta l’aria di essere duraturi.
Due motivi per scegliere FP Markets per tradare CHF

Proprio perchè il trend in atto sul franco svizzero sembra essere destinato a durare, è interessante considerare la possibilità di sfruttarlo. Tutti i broker che permettono di investire sul forex includono il cross Chf/Usd nella lista degli asset disponibili, ma solo alcuni sono specializzati proprio su questo settore di mercato e quindi propongono condizioni vantaggiose.
FP Markets (qui la recensione) ne è un esempio per due motivi: garantisce spread più bassi della media su molte coppie forex principali e permette di tradare con la più rapida esecuzione possibile degli ordini. Per questo motivo è molto apprezzato quando di fare trading sul forex.
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