Sarà una manovra volta a ridurre notevolmente le spese delle imprese e delle famiglie, quella del governo Macron, che si appresta a tagliare per 19 miliardi di euro le tasse alle imprese, e per 6 miliardi di euro le tasse alle famiglie. Una manovra che porterebbe inevitabilmente il deficit intorno al 2,8% dall’attuale 2,6%.
Resterebbe in ogni caso al di sotto della fatidica soglia del 3% il deficit francese, quindi tutto in regola secondo la normativa europea. E Luigi Di Maio non ha perso occasione per scrollarsi di dosso le pressioni dell’Europa che sta col fiato sul collo al governo italiano in vista della Legge di Bilancio. Il vicepresidente del consiglio scrive su Twitter: “La Francia per finanziare la sua manovra economica farà un deficit del 2,8%, siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini”.
Il taglio alle spese previsto da Macron sarà di 24,8 miliardi di euro. Una manovra quella del governo francese che ha lo scopo di ridare respiro all’economia, incentivare i consumi e creare posti di lavoro. Il deficit del Paese salirà inevitabilmente dal 2,6% al 2,8%, ma il taglio sortirà un effetto positivo sul debito pubblico che nel 2019 scenderà al 96%, mentre quello italiano continua ad attestarsi intorno al 130%.
La situazione italiana: nella manovra una boccata d’ossigeno ai cittadini più in difficoltà
La mossa del governo francese offre così un’utile sponda al governo italiano. E’ vero che il deficit resterà al di sotto dei 3 punti percentuale, ma dal momento che proprio in questi giorni il governo italiano sta discutendo la manovra di Bilancio, e vista la portata degli interventi in cantiere, riuscire a far allentare la presa sulla questione deficit sarebbe un grosso passo avanti, e la manovra francese che porta il deficit al 2,8% sarà un’ottima argomentazione.
Tra le riforme sul tavolo del Ministro dell’Economia Giovanni Tria c’è l’abolizione della legge Fornero, la flat tax e il reddito di cittadinanza. Riforme molto costose che richiedono fondi, che inevitabilmente faranno crescere il deficit ma potranno rilanciare l’economia, e ridurre il debito pubblico.
Il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli ha commentato così: “E’ inutile girarci intorno, da Monti in poi le manovre di austerity hanno fatto aumentare il debito pubblico italiano di 300 miliardi di euro, esattamente quello che non voleva l’Europa”.
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