Legge di Bilancio 2019: raggiunto accordo su pace fiscale. Quota 100 e reddito di cittadinanza da febbraio

Conterrà tutta una serie di riforme che dovrebbero rilanciare l’economia del Paese, la manovra di bilancio approvata dal consiglio dei ministri. Ora che l’accordo sulla Pace Fiscale è stato raggiunto e gli screzi sono stati appianati all’interno della maggioranza di governo, si attende che il documento venga vagliato da Bruxelles.

Pace fiscale

Il nodo più difficile da sbrogliare è stato finalmente sciolto. Dopo un lungo braccio di ferro è stato raggiunto l’accordo sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, con il quale si stabilisce un’aliquota del 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi.

Sarà prevista la possibilità di fare una dichiarazione integrativa dalla quale far emergere fino a un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate, ed in ogni caso non oltre i 100.000 euro. Si potranno ridurre eventuali contenziosi col fisco pagando senza sanzioni o interessi fino al 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado, oppure il 50% del non dichiarato in caso di vittoria in primo grado.

E’ prevista anche la rottamazione delle cartelle Equitalia, con la cancellazione di sanzioni e interessi, ed il dilazionamento dei pagamenti in 20 rate per 5 anni, nonché lo stralcio delle cartelle accumulate dal 2000 al 2010 di valore fino a 1.000 euro.

“Non è un condono” ha affermato perentoriamente il presidente del consiglio Giuseppe Conte, “lo chiami come vuole, ma per me non lo è”. Lo stesso Ministro dell’Economia Giovanni Tria ha ribadito il concetto ed ha anche aggiunto che non c’è alcuna intenzione di uscire dall’UE, tranquillizzando così i mercati visto che è attesa per domani la riapertura delle Borse.

Reddito di cittadinanza

Servono 9 miliardi di euro, 2,6 dei quali si attingeranno dalle risorse stanziate per il Rei. Poi serve un altro miliardo per il potenziamento dei centri dell’impiego, ed entro il mese di marzo 2019 si partirà con l’erogazione del reddito di cittadinanza.

Si tratterà di un assegno mensile da 780 euro che verrà caricato su bancomat, ma gli acquisti saranno monitorati. Ci sono poi delle condizioni ben precise per non perdere il diritto al reddito. 8 ore settimanali di lavori socialmente utili e la frequentazione di corsi di formazione per prepararsi ad entrare nel mondo del lavoro.

Come già reso noto dal principio, il reddito si perde se si rifiutano 3 proposte di lavoro congrue al profilo del candidato, con una specifica “geografica” che serve per non penalizzare chi non accetta come prima offerta un’occupazione fuori dalla propria città o dalla propria Regione.

Taglio delle pensioni d’oro e riforma della Legge Fornero

Dovrebbe valere 1 miliardo di euro il taglio delle pensioni d’oro, almeno questa è la cifra presentata dal vicepremier Luigi Di Maio. Sarebbero interessati dal decurtamento tutti gli assegni che superano la soglia dei 4.500€ netti, e dovrebbe risultarne appunto un risparmio per lo Stato di 1 miliardo in tre anni. Diversi invece i numeri provenienti dall’INPS. Il presidente Tito Boeri parla infatti di 150 milioni di euro, quantomeno per la legge così come è stata approvata dal Consiglio dei Ministri.

Si procede con la riforma della Legge Fornero, che prevede la cosiddetta quota 100 per andare in pensione. In pratica per arrivare a “quota 100” serviranno 62 anni di età e 38 anni di contributi. Il costo previsto per questa riforma è di 7 miliardi di euro, la stessa cifra che si prevede di recuperare con tagli ai ministeri e all’immigrazione.

Gli investimenti

Gli investimenti previsti dalla manovra rappresentano lo 0,2% del PIL, 3,5 miliardi di euro circa, e dovrebbero rilanciare la crescita economica del Paese. Verranno sbloccati gli investimenti a livello locale, con lo sblocco dei bilanci dei comuni, e la revisione della soglia per gli appalti di gara.

Il decreto taglia scartoffie e leggi inutili

E’ noto che la burocrazia italiana rappresenta spesso un freno allo sviluppo del Paese, così nella legge di bilancio è stato inserito un decreto che snellisca le procedure riducendo gli adempimenti per le imprese, cancellandone oltre 100. Verrà inoltre abolita sia la carica di Governatore regionale che quella di commissario di sanità.

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