Manovra bocciata. E’ la prima volta nella storia, e ora tre settimane per riscriverla

E’ la prima volta nella storia dell’Europa. Un primato del quale si sarebbe volentieri fatto a meno, quello collezionato dall’Italia con la bocciatura della Legge di Bilancio da parte della Commissione Europea. L’esito era nell’aria da tempo, e ora l’Italia avrà tre settimane per riscrivere la manovra.

L’ufficializzazione è arrivata dal Vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, insieme al Commissario degli Affari Economici Pierre Moscovici in conferenza stampa. “E’ con grande dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a chiedere a uno Stato di rivedere il suo Documento Programmatico di Bilancio” ha spiegato Dombrovskis “ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti che abbiamo ricevuto ieri non erano convincenti.”

Il riferimento è alla risposta che il Ministro Tria ha fatto pervenire alla Commissione a seguito della lettera di qualche giorno fa con la quale l’Europa chiedeva chiarimenti circa la manovra. Un passo “ampiamente previsto” secondo il ministro Tria che ha affermato che il governo risponderà nei tempi previsti.

“La zona euro si basa su una questione di fiducia” ha aggiunto Dombrovskis “se viene erosa ne sono danneggiati tutti gli Stati membri e la moneta unica”. Ma l’Italia andrebbe “apertamente e consapevolmente contro gli impegni” secondo lo stesso Dombrovskis che parla dell’insostenibilità del debito italiano, secondo più alto d’Europa e di quanto questo pesi sulle spalle di ogni contribuente.

Debito che, ricordiamo, ha superato il 130% del PIL, aumentando di circa 30 punti percentuale nel corso dei governi che si sono susseguiti in Italia negli ultimi 10 anni.

Moscovici ha poi precisato: “la Commissione non intende sostituirsi alle autorità italiane nella definizione delle politiche interne, ad esempio quelle di lotta alla povertà” ma ci sarebbe preoccupazione dell’impatto di bilancio che determinate scelte politiche potrebbero avere sui cittadini.

A manovra bocciata riprende a salire lo spread

Lo spread sale a 317 punti in seguito alla bocciatura della manovra da parte della Commissione Europea. Ma ci saranno altre conseguenze se l’Italia non rivede la manovra. Si parla del rischio dell’apertura di una procedura per il debito italiano che potrebbe portare a sanzioni, nonché ad una vigilanza più stretta sulle finanze pubbliche.

Il governo tira dritto. Conte intervistato da Bloomberg TV: “nessun piano B”

La reazione del governo giallo-verde non lascia spazio a malintesi. “Non esiste alcun piano B” ha spiegato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervistato da Bloomberg TV “ho detto che il deficit al 2,4% del PIL è il tetto. Siamo pronti forse a ridurre, ad operare una spending review, se necessario” aggiungendo poi: “dovete considerare che non siamo giocatori d’azzardo che scommettono sul futuro dei propri figli alla roulette. Questo esecutivo non accompagnerà l’Italia fuori dalll’Europa. Ci sentiamo a casa in Europa e pensiamo che l’Euro è e sarà la nostra valuta”.

Ancora più netta la posizione del vicepremier Matteo Salvini. “Abbiamo previsto un budget di 15 miliardi di investimenti e non toglieremo un solo euro… Andrei ad incontrare anche domani Junker per spiegargli come l’Italia crescerà, ma nessuno toglierà un euro da questa manovra. L’unico organismo che potrà migliorare la manovra economica italiana è il Parlamento italiano”.

“Questo governo non arretra e non cadrà per lo spread” con queste parole commenta da Roma il vicepremier Luigi Di Maio “la stima di crescita ci sarà e non vogliamo andare a rivedere i termini della manovra perché quella stima è esatta”.

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