La Commissione Europea ha pubblicato i nuovi aggiornamenti sulla crescita economica dell’area UE, sancendo un probabile miglioramento dello scenario grazie al Recovery Fund. L’auspicio è infatti che le importanti risorse finanziarie che stanno per essere introdotte nelle economie locali possano spingere il PIL oltre le previsioni indicate tre mesi fa.

Le stime economiche dell’UE

In particolare, ricordiamo come la Commissione Europea abbia migliorato le stime di crescita economica per l’intera zona euro nel 2021, prevedendo un rimbalzo del PIL del 4,3% rispetto al 3,8%.

Il maggiore slancio sembra essere legato alla presenza del fondo comune da 800 miliardi di euro, che prima non era stato calcolato dalla Commissione. E così, entro la fine del 2021, la produzione cumulata dei 27 Stati membri dell’Unione Europea dovrebbe avere recuperato le stesse dimensioni che aveva prima dell’avvio della pandemia, anticipando così i piani originari di ripresa.

In questo modo, le stime della Commissione sembrano avvicinarsi con quelle già pubblicate a cura del Fondo monetario internazionale, che nel mese di aprile aveva incrementato le prospettive di crescita dell’eurozona 4,4%. La BCE, invece, presenterà i suoi aggiornamenti previsionali il prossimo mese d igiugno.

Il contributo del Recovery Fund

Per quanto poi riguarda il contributo del Recovery Fund, la Commissione si è detta convinta che il piano, da solo, sarà in grado di spingere il PIL nell’ordine dell’1,2% nel 2021-2022, a cui aggiungere gli effetti a lungo termine che avranno investimenti e riforme.

Di contro, il supporto avviato per sostenere le imprese e le famiglie durante la crisi pandemica ha spinto il pubblico dell’eurozona al 100% del PIL lo scorso anno, con previsioni del 102% nel 2021 e del 101% nel 2022.

Sempre in termini macroeconomici, la Commissione UE ha stimato l’inflazione all’1,7% nel 2021 e all’1,3% nel 2022.

Le previsioni per l’Italia

Per quanto poi concerne l’Italia, la Commissione UE ha stimato un miglioramento del Prodotto Interno Lordo al 4,2% nel 2021 e al 4,4% nel 2022.

Entro la fine del 2022, dunque, l’Italia dovrebbe toccare i livelli pre-pandemici. A preoccupare sarà ancora una volta il rapporto debito/PIL, che salirà al 159,8% nel 2021 e poi scenderà al 156,6% nel 2022. Il deficit toccherà il -5,8% nel 2022, a fronte del -11,7% dell’anno in corso.

Per quanto infine concerne la disoccupazione, le stime parlano del 9,9% nel 2022, in calo rispetto al 10,2% del 2021, mentre l’inflazione crescerà all’1,3% nel 2021 e scenderà all’1,1% nel 2022.

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