Banche centrali, nel 2022 politiche meno accomodanti verso i primi rialzi dei tassi

Secondo quanto afferma Volker Schmidt, senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors, il 2022 sarà un anno contraddistinto dal carry sul lato obbligazionario, bassa volatilità e pagamenti delle cedole in corso, oltre che nessun aumento significativo dei prezzi, a causa degli spread molto bassi e del limitato potenziale di ulteriore contrazione.

Dunque, se nel 2021 gli istituti monetari avevano proseguito nella loro politica di acquisto di obbligazioni a volumi record, garantendo un solido sostegno ai mercati obbligazionari, il 2022 dovrebbe essere l’anno in cui le banche centrali sfoggeranno una politica meno accomodante, contraddistinta dalla riduzione di liquidità.

Peraltro, sottolinea Ethenea, “la Bce ha già ridimensionato i suoi acquisti di obbligazioni da circa 80 miliardi di euro nel secondo e terzo trimestre a 65-70 miliardi nel quarto trimestre. A marzo del prossimo anno scadrà il Programma di acquisto di emergenza pandemica (Pepp): pur ritenendo improbabile un’estensione del programma, date le condizioni di finanziamento molto favorevoli e le basse insolvenze aziendali, è probabile un graduale passaggio al regolare Asset Purchase Program (App). Ciò significherebbe che lo stimolo continuerebbe ma su scala molto più ridotta. Negli Stati Uniti, la posizione della politica monetaria è molto più chiara. La Fed ridurrà il suo programma di acquisto di obbligazioni da 120 miliardi di dollari di 15 miliardi di dollari al mese e probabilmente entro la metà del prossimo anni avrà ridimensionato completamente il programma. Il prossimo passo potrebbe quindi essere il primo rialzo dei tassi di interesse”.

La ripresa economica e il mercato del lavoro

In questo ambito, gli occhi degli investitori saranno altresì focalizzati sulla ripresa economica, con Schmidt che condivide come l’economia dovrebbe continuare a riprendersi, sperimentando un’altra spinta.

Certo, preoccupano ancora le difficoltà delle catene di approvvigionamento e i prezzi elevati dei trasporti e dell’energia, ma l’esperto si dice fiducioso che tali criticità andranno gradualmente ad attenuarsi, riducendo di conseguenza le pressioni inflazionistiche nel prossimo anno.

Da porre al centro dell’attenzione anche il mercato del lavoro, con la pressione al rialzo dei salari. “Una moderata spirale salari-prezzi sarebbe sicuramente uno scenario negativo per i mercati obbligazionari globali e costringerebbe le banche centrali ad alzare anticipatamente i tassi di interesse. Tuttavia, questo non è lo scenario attuale”, ha concluso Ethenea.

Gli utili delle società

Nelle sue dichiarazioni, l’analista di Ethenea dichiara infine di attendersi utili stabili per le società nel 2022, sebbene i maggiori costi di produzione potrebbero determinare pressioni sulle imprese che hanno minor potere contrattuale sui prezzi.

Nel portafoglio del nostro fondo Ethna-DEFENSIV continuiamo a privilegiare le aziende con margini e modelli di business solidi, che sono maggiormente in grado di trasferire ai clienti i costi di input più elevati, grazie alla loro posizione di mercato. È probabile che gli spread sulle obbligazioni societarie investment grade rimarranno bassi, poiché le società dispongono di liquidità sufficiente per gli anni a venire e tendono a utilizzare il mercato primario in modo molto opportunistico, ad esempio in caso di condizioni di finanziamento favorevoli o per fusioni e acquisizioni. Nel mercato high yield gli spread potranno allargarsi solo in misura limitata, a causa del livello di stress estremamente basso del mercato” – conclude l’esperto.

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