Huawei “attende” telefonata di Biden: aria di tregua in vista?

L’amministratore delegato di Huawei Ren Zhengfei ha dichiarato che accoglierebbe con favore una telefonata del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Nelle sue dichiarazioni Ren ha affermato di sperare in un approccio più morbido verso il gigante cinese delle telecomunicazioni, dopo due anni di particolari pressioni da parte di Washington. Huawei è stata etichettata come una minaccia alla sicurezza nazionale sotto l’amministrazione Trump, che ha intrapreso azioni per ostacolare l’accesso dell’azienda a software e componenti chiave, e per il momento non sembrano esserci cambiamenti nell’approccio dell’amministrazione a stelle e strisce.

Tuttavia, Huawei sta anche auspicando che il cambio di inquilino alla Casa Bianca possa ispirare un rapporto più “morbido” tra le parti, e le parole del numero uno di Huawei sono una conferma in tal senso.

Ren Zhengfei ha specificato in particolar modo che darebbe “il benvenuto a queste telefonate e il messaggio è intorno allo sviluppo congiunto e al successo condiviso (…). Gli Stati Uniti vogliono avere una crescita economica e anche la Cina vuole avere una crescita economica”.

Quindi, il CEO di Huawei ha cercato di fare appello agli interessi economici delle aziende americane, e ha dichiarato che alcune di loro hanno visto le loro attività impattate dal non essere in grado di fornire all’azienda cinese. “Se la capacità di produzione di Huawei può essere ampliata, ciò significherebbe più opportunità per le aziende americane di rifornirsi. Credo che questo sarà reciprocamente vantaggioso. Credo che la nuova amministrazione farebbe bene a tenere a mente tali interessi commerciali mentre sta per decidere la sua nuova politica“, ha detto Ren.

Ricordiamo che nel 2019, Huawei è stata inserita in una U.S. Entity List che ha limitato le imprese americane dall’esportare tecnologia all’azienda. Google, per esempio, non è più autorizzata a concedere in licenza il suo sistema operativo mobile Android a Huawei, con una mossa che ha fatto crollare le vendite globali di smartphone del gigante cinese delle telecomunicazioni.

Alcuni rumors infondati, negli scorsi mesi, avevano addirittura portato a sostenere che Huawei avrebbe potuto valutare la cessione dei propri asset nel comparto degli smartphone. Tuttavia, Huawei – che ha venduto il suo marchio low cost Honor a novembre – per voce di Ren ha confermato che non vorrebbe comunque vendere il proprio business, sebbene sia comunque possibile ipotizzare alcune scelte strategiche, forse simili a quelle che hanno portato all’indipendenza di Honor.

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