L’incapacità di affrontare una coerente ed efficiente accessibilità alle risorse energetiche rischia di far finire parti significative del mondo nella povertà e di far ristagnare l’economia globale. A sostenerlo è il ministro dell’energia degli Emirati Arabi Uniti Suhail Al Mazrouei.

L’impennata dei prezzi dell’energia ha causato una forte crescita dell’inflazione in tutto il mondo e ha innescato crisi del costo della vita sia nelle economie sviluppate che in quelle emergenti.

E così, parlando ai media in occasione del World Government Summit di Dubai, Al Mazrouei ha espresso la preoccupazione che l’attenzione globale sulla geopolitica e sulla sicurezza energetica stia portando i governi a trascurare le implicazioni a lungo termine del calo dei prezzi. Il ministro ha poi specificato come i leader dell’OPEC+ stiano cercando di mantenere l’ordine e di portare le risorse sul mercato a un ritmo gestibile, suggerendo però che questo sta diventando sempre più difficile.

Perché questo accada, abbiamo bisogno di risorse – risorse finanziarie – abbiamo bisogno di investire e abbiamo bisogno di disaccoppiare la politica dalla disponibilità e dall’accessibilità dell’energia“, ha detto Al Mazrouei. “Sono preoccupato che, considerato che stiamo mescolando le due cose, potremmo finire in una situazione in cui l’accessibilità dell’energia diventa un problema e questo porterebbe sicuramente ad una stagnazione dell’economia mondiale. Ci stiamo provando, ma non possiamo essere incolpati di tutto – stiamo facendo del nostro meglio“.

Ricordiamo come i prezzi del petrolio e del gas siano significativamente aumentati dopo l’invasione della Russia in Ucraina. Al Mazrouei ha però notato che l’attenzione in precedenza era stata posta sulla sostenibilità e la transizione energetica, che combinata con un crollo della domanda a causa della pandemia di Covid-19, ha determinato il crollo dei prezzi ai minimi storici nel 2020.

L’OPEC+ all’epoca aveva risposto con tagli di produzione record, ma Al Mazrouei ha detto che la prossima questione da affrontare, oltre a garantire l’approvvigionamento, sarà garantire l’accessibilità economica. “Sono sicuro che il prossimo sarà l’accessibilità dell’energia e delle risorse, in questo senso, perché la sicurezza alimentare sta diventando un problema e anche le materie prime industriali o i minerali stanno diventando un problema“, ha detto. “Quindi il rischio che vedo, o il pericolo, è la povertà che potrebbe portare le persone ad unirsi a questi gruppi terroristici”.

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