L’Australia ha aumentato il suo tasso di interesse per la prima volta in più di un decennio, al fine di contrastare il continuo aumento dei prezzi al consumo.
La banca centrale ha dunque deciso che il tasso di liquidità sarà aumentato di 25 punti base allo 0,35%, per il primo aumento del tasso dal novembre 2010. Philip Lowe, il governatore della Reserve Bank of Australia, ha detto che è il momento giusto per iniziare a ritirare parte del “sostegno monetario straordinario” che è stato messo in atto per aiutare l’economia australiana durante la pandemia.
“L’economia ha dimostrato di essere resistente e l’inflazione ha ripreso più rapidamente, e ad un livello più alto, di quanto ci si aspettasse“, ha detto Lowe in una dichiarazione. “C’è anche la prova che la crescita dei salari è in ripresa. Dato questo, e il livello molto basso dei tassi di interesse, è appropriato iniziare il processo di normalizzazione delle condizioni monetarie”.
L’aumento è stato superiore della stima degli analisti per 15 punti base allo 0,25%, secondo la previsione mediana di un sondaggio Reuters di 32 economisti.
Shane Oliver, responsabile della strategia d’investimento e capo economista della società australiana di servizi finanziari AMP, ha detto che la portata dell’aumento dei tassi era superiore alle aspettative del mercato, comunicando che “la RBA sembra aver accettato in parte l’argomento che doveva fare qualcosa di decisivo per segnalare la sua determinazione a riportare l’inflazione verso il basso”.
L’indice dei prezzi al consumo in Australia è salito del 2,1% per il primo trimestre, superando le aspettative di un aumento dell’1,7%, secondo i dati della scorsa settimana. Su base annuale, l’inflazione al consumo è salita del 5,1% – il più alto dal 2001 e superiore alle aspettative per un aumento del 4,6%.
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