Indici azionari mondiali crollano: previsioni su sell-off anche su Borsa Italiana oggi?

Il nuovo crollo di Wall Street, dopo il ribasso della borsa Usa di ieri, spaventa tutti gli investitori e a farne subito le spese oggi è stata la borsa di Tokyo che ha chiuso la seduta con un pesante ribasso. Ovviamente, dinanzi ad un crollo della portata di quello che ha investito la borsa Usa, adesso molti traders prevedono una tempesta -di riflesso- anche su Borsa Italiana. Piazza Affari oggi rischia quindi di aprire le contrattazioni con una netta prevalenza dei segni negativi anche perchè si parla nel premarket di sell-off quasi inevitabile in considerazione, appunto, del contesto generale. 

A preoccupare non è tanto il crollo di Wall Street ma le dimensione della flessione con gli indici azionari americani che in appena due sedute hanno cancellato il guadagno che, giorno dopo giorno e Ottava dopo Ottava, si era accumulato dall’inizio del 2018. E’ il nervosismo a farla da padrone a Wall Street e anche le borse europee ora rischiano. Le ragioni per cui la borsa Usa è crollata sono le stesse di 24 ore fa ma questa volta, ad aumentare la preoccupazione, ci sono appunto le dimensioni del ribasso. L’indice azionario Nasdaq ha perso il 3,62%, l’S&P 500 il 4,1% e il Dow Jones è addirittura crollato del 4,6%. La portata del crollo di Wall Street è un chiaro segnale che su Borsa Italiana oggi e sui mercati europei saranno le vendite a dominare l’opening bell. Del resto la stessa borsa di Tokyo e tutti i mercati asiatici hanno fatto subito i conti con il ribasso di New York. A Tokyo, il Nikkei ha perso il 4,6% ma ad andare male sono state anche le borse di Shanghai, che ha archiviato l’odierna sessione in calo del 3,38%. Il bagno di sangue delle borse mondiali prosegue poi con l’Hang Seng sta invece scambiando con un rosso del 4,25%, mentre l’S&P/ASX 200ha chiuso con un calo del 3,2%. 

Tra i motivi alla base del crollo delle borse mondiali ci sono le preoccupazioni legate al miglioramento dell’economia Usa che potrebbe portare ad un aumento dell’inflazione e, nel più classico degli effetti a cascata, ad una ridefinizione della politica monetaria della FED. In pratica i mercati temono una drastica riduzione dell’iniezione di liquidità da parte della Federal Reserve. A di là dei motivi contingenti, comunque, è evidente che a Wall Street oggi, come pure ieri, sia iniziato un ritracciamento dai record macinati fino a pochi giorni fa. Dal giorno dell’elezione di Trump, infatti, la borsa Usa ha segnato una impennata che, a tratti, è apparsa come infinita. Ebbene il rally di Wall Street potrebbe ora essere concluso. La vera sfida per chi sceglie di investire sull’andamento degli indizi azionari anche attraverso il trading di CFD, è capire se si è in presenza di un vero ritracciamento dei mercati mondiali e, in caso affermativo, fino a quando potrebbe durare questa inversione di rotta. 

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