A metà mattina i mercati finanziari sembrano essere in procinto di affrontare l’ultima seduta della settimana con un andamento piuttosto cauto e incerto, probabilmente attendista nei confronti della pubblicazione dei dati in arrivo dagli Stati Uniti sul mercato del lavoro e sull’andamento dei salari: sono tali dati macro (e in particolar modo il secondo) a poter eventualmente spostare gli equilibri delle attese sull’inflazione, e dunque stringere il cerchio su ciò che la Fed potrebbe realmente fare quest’anno. Saranno tre o quattro i rialzi dei tassi? Da stasera, potremmo saperne qualcosa in più.
Intanto, in Asia le azioni chiudono debolmente, con gli investitori concentrati nel cercare di capire che cosa succederà nel braccio di ferro commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina. Considerato che le borse giapponesi erano ferme per una festività nazionale, non sorprende assistere a volumi sostanzialmente bassi.
Sul fronte Forex, euro sotto quota 1,20 dollari, spread Btp – Bund a 119,7 punti, con rendimento del decennale italiano all’1,72%. Quotazioni dell’oro stabili, con il lingotto in consegna immediata in flessione dello 0,05% a 1.311,5 dollari l’oncia. Stabile anche il prezzo del petrolio, dopo l’incremento degli stock settimanali americani e i timori che gli Usa potrebbero lanciare nuove sanzioni sull’Iran: Brent a 73,73 dollari, Wti a 68,45 dollari.
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