Negli ultimi giorni Duncan Lamont, Head of Research and Analytics, Schroders e Nils Rode, CIO, Schroder Adveq Investments, ha formulato alcune interessanti elaborazioni sulle opportunità di investimento che si celano nel private equity, affermando innanzitutto come l’attività di fundraising legata ad operazioni di private equity nel corso dell’ultimo anno sia aumentata di oltre il 40%, toccando un nuovo record, in virtù de fatto che gli investitori erano alla ricerca di minore volatilità, rendimenti maggiori e diversificazione rispetto alle asset class tradizionali.
Attenzione però a non render troppo superficiale la conclusione che potrebbe sorgere. A livello intuitivo è infatti facile capire che i volumi di fundraising e le performance future potrebbero essere interconnesse. In altre parole, l’incremento del fundraising conduce – sottolinea l’esperto – all’aumento dei fondi raccolti e non ancora utilizzati, a una maggiore competizione per le operazioni, a prezzi più alti e di conseguenza a rendimenti minori. È però pur vero pure il contrario. Ovvero, periodi fiacchi per il fundraising spesso presagiscono performance migliori.
Dunque, dove trovare ora le migliori opportunità? Per Rode, l’indicatore Schroder Adveq Fund Raising Indicator (Schroder Adveq FRI) sta aattualmente segnalando un mercato diviso, suggerendo agli investitori di accelerare l’uscita da grandi operazioni di buyout, da operazioni a stadi avanzati di venture/growth capital e dalle strategie denominate in renminbi. In termini di nuovi investimenti, l’indicatore sta invence suggerendo condizioni più favorevoli per i buyout di piccole e medie dimensioni, per i venture capital a stadio iniziale e per alcuni mercati emergenti. Naturalmente, Rode evidenzia altresì come non occorra basarsi solamente su tale indicatore, poiché ci sono comunque dei limiti in termini di dati e di assunzioni.
Complessivamente, nel comparto dei buyout, l’indicatore è abbastanza attendibile nel sottolineare come il timore di un possibile surriscaldamento sia giustificato, sebbene la situazione non sia ancora preoccupante. Di contro, il fundraising nel mercato dei buyout più piccoli è stato relativamente stabile nel tempo, mentre quello per le operazioni in stadi avanzati di venture/growth capital si trova ad un estremo.
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