Il mercato azionario europeo ha compiuto un buon rimbalzo nella prima metà dell’anno ma… che cosa accadrà nel prossimo futuro?
Prospettive incerte per l’azionario europeo del 2020
Secondo quanto dichiara una recente nota a cura di Dean Tenerelli, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – European Equity, T. Rowe Price, le prospettive per il 2020 sembrano essere meno rosee di quelle che invece avevano caratterizzato l’inizio del 2019.
Per l’esperto, infatti, è possibile che alcune zone del vecchio Continente possano scivolare in recessione a causa del rallentamento cinese, e che ogni ulteriore peggioramento delle relazioni commerciali fra i tre maggiori blocchi (Europa, USA, Cina) possa minare gravemente le industrie europee, come quella auto e tecnologica.
Per l’azionario europeo tutto questo implica un ristretto margine per ulteriori rialzi. Le stime degli utili per il 2019 sono infatti drasticamente ridotte, e per poter ottenere un progresso significativo bisognerebbe ottenere una soluzione stabile del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, unitamente a un rafforzamento della fiducia nell’economia globale.
Meglio puntare su un portafoglio bilanciato
In tale scenario, l’approccio di T. Rowe Price sembra preferire un portafoglio bilanciato, con esposizioni di qualità, ampiamente diversificate.
L’analista afferma di evitare le aree sopravvalutate del mercato, come quella dei beni di consumo primari, poiché si teme una correzione. Potrebbero invece emergere opportunità in alcuni settori ciclici che sono stati penalizzati dagli investitori, come semiconduttori, banche e automobili, pur con cautela.
Sul fronte dei finanziari, il contesto non sembra essere favorevole per le banche e i fondamentali del settore sembrano destinati a restare deboli. “Si sarebbe tentati di cedere al pessimismo, ma è difficile pensare che possa esserci un ampio margine di ulteriore ribasso, quindi vale la pena tenere presente il tema delle valutazioni” – aggiunge Tenerelli.
Ad essere interessanti sarebbero anche alcuni settori difensivi, che hanno retto meglio in un ambiente segnato dall’incertezza. Si pensi alle utility italiane e spagnole regolamentate che godono di posizioni vantaggiose su mercati in via di consolidamento, con regime normativo favorevole e flusso di reddito attraente e affidabile.
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