UBS ha comunicato i suoi dati trimestrali, affermando di aver registrato un utile netto a 2,1 miliardi di dollari per il terzo trimestre, e superando così le aspettative degli analisti. Si tratta di un incremento del 99% rispetto a quanto maturato nello stesso periodo dell’anno precedente.
Evidentemente soddisfatto il CEO, Sergio Ermotti, che ha sottolineato come questi ottimi numeri siano stato il risultato di un contributo positivo da parte di tutte le unità di business.
Secondo i dati di Refinitiv Eikon, gli analisti aspettavano dalla banca svizzera un utile netto di 1,5 miliardi di dollari per il terzo trimestre, con una flessione dell’11% dell’utile del secondo trimestre a causa degli effetti della pandemia da nuovo coronavirus.
I risultati sono andati evidentemente al di là delle più rosee aspettative, con UBS che ha precisato come l’utile al lordo delle imposte del terzo trimestre sia salito del 92% a 2,6 miliardi di dollari, in quello che ha descritto essere il suo miglior risultato del terzo trimestre da un decennio a questa parte.
I risultati così ottenuti elevano l’istituto svizzero tra le prime banche europee anche per quanto concerne gli altri principali dati comunicati, come l’utile operativo a quota 8,9 miliardi di dollari, contro i 7,08 miliardi di dollari di un anno fa, e il coefficiente patrimoniale CET 1 che ha raggiunto il 13,9%, contro il 13,1% di un anno fa.
Nel comunicato la banca ha attribuito i suoi ottimi risultati alla continua attività sui clienti e ai “benefici di un modello di business ben diversificato, con un ampio mix regionale”.
Ricordiamo infine che i risultati annunciati poco fa saranno anche gli ultimi di UBS sotto la guida di Ermotti, che questo mese lascerà la banca. Ralph Hamers diventerà il nuovo top manager con decorrenza 1° novembre.
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