Perchè il 2021 è l’anno delle fusioni tra banche europee

Il 2021 potrebbe essere l’anno delle fusioni tra banche europee come mostrano i primi segnali che sono arrivati dalla Francia e dall’Italia. Gli istituti bancari europei sono ancora troppi e quindi non ci sono dubbi sul fatto che il numero delle aggregazioni tra le banche sia destinato a crescere. 

Secondo gli analisti di BlueBay Asset Management, il fatto che le banche europee siano troppe non è una novità mentre rappresenta un’importante novità il mutato approccio delle autorità di regolamentazione. A tutti i livelli c’è quindi la consapevolezza che le aggregazioni tra le banche vadano sostenute, incentivate e non ostacolate. 

Nel caso dell’Italia non ci sono dubbi sul fatto che le fusioni tra banche siano per forza destinate a crescere. Nel nostro paese, infatti, ci sono ben 500 banche e quindi le operazioni di M&A non possono più attendere anche perchè esse sono semplicemente uno sviluppo naturale, inevitabile se si considera che gli istituti bancari sono concentrati sulla trasformazione e il miglioramento dei conti.

Secondo James Macdonald, Senior Portfolio Manager del BlueBay Financial Capital Bond Fund di BlueBay Asset Management, già alla fine del 2019 l’approccio delle autorità di controllo è profondamenta cambiato (si è tratatto, quindi, di una trasformazione che con l’emergenza covid19 non centra assolutamente nulla).

La spinta a favorire le fusioni tra banche europee è diventata inevitabile a causa di una serie di fattori: l’incremento delle difficoltà anche a causa dei tassi bassi, le spese necessarie per la digitalizzazione e i maggiori vincoli sulla regolamentazione che non lasciano scampo ai piccoli. Con lo scoppio della pandemia di Covid19, la necessità di agire è diventata un’urgenza. Considerando la crisi economica in atto, avere un sistema bancario solido e competitivo è diventato essenziale.

Premesso questo cosa succederà nel 2021? 

Secondo l’analista di BlueBay è possibile che la convergenza di solide ragioni strategiche e di un atteggiamento favorevole da parte delle autorità siano destinati a crescere. Questa tendenza aprirebbe la porta ad un possibile consolidamento del sistema bancario soprattutto su base domestica. Sono certamente possibili operazioni transnazionali quindi tra banche di diversi paesi europei, ma è a livello nazionale che ci potrebbero essere le fusioni principali tra gli istituti. In alcune aree di business, ha poi evidenziato l’esperto, le ragioni per una fusione mancano anche perchè non va dimentica che la digitalizzazione rappresenta una quota sempre più significativa dei costi complessivi.

Il dossier fusioni tra banche è destinato a diventare un grande driver capace di condizionare l’andamento in borsa dei titoli del settore. Nel caso italiano la vicenda relativa alla fusione tra Intesa Sanpaolo e UBI Banca dimostra come tutta la vicenda aggregazione sia stata capace di condizionare le oscillazioni di borsa dei titoli interessanti. E poi ci sono i rumors che, a volte, hanno un effetto addirittura maggiore rispetto alle notizie ufficiali. 

Uno strumento per investire in borsa sfruttando le novità sulle fusioni tra banche europee è il CFD Trading. Scegliendo broker autorizzati come eToro (qui la recensione e le opinioni) è possibile avere subito la demo gratuita da 100 mila euro per imparare a comprare e vendere CFD azioni. 

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In conclusione, l’analista di BlueBay si attende che il trend del consolidamento acceleri nel corso 2021. Questo esperto lo sviluppo delle aggraggazioni tra banche europee dovrebbe essere positivo anche per il settore e non solo per gli investitori che, come abbiamo già detto, possono cavalcare le novità e le indiscrezioni per fare CFD trading. 

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