Prezzo delle emissioni CO2 sopra 50 euro, che effetti per le società europee?

Nel corso del mese il prezzo delle emissioni di CO2 è salito sopra quota 50 euro per tonnellata. Un record che spinge il valore delle emissioni di carbonio a una cifra quasi doppia rispetto a quella pre-pandemia. Ma quali saranno gli effetti per le società europee?

Riepilogando quanto recentemente ricordato in nota a cura di Arianna Fox, Analyst, European Equities di Schroders, il sistema per lo scambio delle quote di emissioni dell’UE (Emissions Trading Scheme – ETS) fissa un prezzo per le emissioni di gas serra delle industrie inquinanti e, ad oggi copre il 40% (circa 1,6 tonnellate) delle emissioni in Europa.

Il sistema funziona fissando un tetto massimo sulla quantità di emissioni di alcuni gas: le aziende possono dunque ricevere o comprare quote di emissione, che a sua volta possono essere scambiate, al fine di rimanere al di sotto del tetto complessivo delle emissioni.

Ora, si noti come dall’entrata in vigore dell’ETS le quote gratuite per le imprese si sono ridotte ogni anno, anche se non in maniera significativa. Le cose sono però destinate a cambiare nel breve termine, considerato che il vecchio Continente ha target molto più ambiziosi per il raggiungimento dello scenario di zero emissioni entro il 2050 (-55%).

Dunque, se è vero che fino al 2025 non cambierà granché, le cose saranno molto differenti da quel momento in poi. E anche se il 2026 è apparentemente lontano, tutti i cambiamenti impatteranno sui prezzi dei titoli con largo anticipo.

Secondo la nota, il principale rischio è la cosiddetta “fuga di carbonio”, in seguito alla quale i maggiori costi per le industrie locali potrebbero condurre a una minore competitività, forzando le aziende a chiudere o a trasferirsi. In questo caso le emissioni resterebbero – prosegue l’approfondimento – ma semplicemente non sarebbero in Europa.

Le cose potrebbero cambiare nel caso in cui il prezzo per le emissioni fosse globale. Tuttavia, non tutti sembrano essere d’accordo.

In conclusione, i prezzi europei per le emissioni di carbonio non colpiscono in maniera indiscriminata tutte le società, e conducono costi reali in termini di impatto ambientale. Per questo motivo Schroders conclude la sua nota sottolineando di aver sviluppato un modello proprietario, il Carbon Value at Risk, che aiuta a valutare come i profitti di un’azienda e i rendimenti degli investitori potrebbero essere messi a rischio da politiche climatiche più rigide e costi del carbonio più elevati.

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