Il flash crash nei mercati europei di lunedì ha spinto diversi indici a crollare bruscamente, scatenando l’allarme tra gli investitori in un giorno in cui il trading era peraltro contenuto a causa delle festività.
Le negoziazioni sono state temporaneamente interrotte in diversi mercati regolamentati poco prima delle 9 del mattino, ora di Londra, dopo che alcuni titoli europei si sono bruscamente abbassati. Ad esser stati colpiti più duramente sono stati i titoli nordici, con l’indice azionario svedese Stockholm OMX 30 che è sceso fino all’8%, prima di ridurre gran parte di quelle perdite e chiudere la sessione in calo dell’1,9%.
Ma che cosa è accaduto?
Il gigante bancario americano Citigroup si è assunto la responsabilità del flash crash. “Lunedì, uno dei nostri operatori ha commesso un errore durante l’inserimento di una transazione. In pochi minuti, abbiamo identificato l’errore e lo abbiamo corretto“, ha detto un portavoce di Citi.
Cos’è un flash crash?
Un flash crash si riferisce ad un calo estremamente brusco del prezzo di un bene seguito da un rapido recupero nel corso della stessa giornata. Di solito questi eventi si verificano in pochi minuti e sono spesso causati da un errore di trading o da un c.d. fat finger error, ovvero quando qualcuno preme il tasto sbagliato del computer per inserire i dati.
Quello accaduto lunedì scorso non è certo un caso isolato. Nel gennaio 2020, il trader di futures ad alta frequenza Navinder Singh Sarao è stato condannato a un anno di detenzione domiciliare per aver contribuito a innescare un breve crollo del mercato azionario da 1.000 miliardi di dollari un decennio prima.
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