Il 2018 potrebbe essere l’anno delle grandi operazioni societarie nel comparto bancario, ancor di più di quanto già avvenuto in passato. Banco Bpm, Ubi, Mps, Popolare di Sondrio e Creval sembrano essere infatti le principali indiziate per poter divenire protagoniste di nuove operazioni di aggregazione o fusione, con un’evoluzione del sistema creditizio tricolore che viene auspicato in modo crescente da più parti. È noto che, in merito, siano sempre di più i banchieri (e gli analisti) che ritengono come la strada della M&A sia l’unica che possa essere realmente utile per poter i fronteggiare i crescenti costi che derivano dagli investimenti tecnologici in essere e dai margini sempre più ridotti sul credito, a causa dei bassi tassi sui prestiti.
Per aver conferma di ciò sia d’altronde sufficiente dare uno sguardo proprio ai bilanci delle banche italiane, piccole e grandi. E comprendere come le voci di riferimento stiano cambiando in misura notevole, con i profitti caratteristici che sempre più a fatica riescono a sostenere più i costi.
Secondo quanto prevede Affari & Finanza, il risiko bancario potrebbe partire proprio da Creval, su cui si sarebbero fatti avanti i francesi di Crèdit Agricòle, al fine di rilevare un 10% del consorzio di garanzia sull’aumento.
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