Le azioni STM sembrano aver ripreso quota dopo le difficoltà vissute ieri, quando il titolo ha sofferto con prezzi in calo. Sembra dunque essere per il momento riassorbito l’effetto legato alla notizia della decisione di un tribunale cinese di vietare temporaneamente le vendite di chip di Micron Technology, un’azienda statunitense operante nello stesso comparto, e accusato di aver violato alcuni brevetti di proprietà di UMC, una società taiwanese.
La bad news su Micron ha dunque “contagiato” STM, che ha terminato gli scambi a 18,41 euro, con un ribasso di quasi 3 punti percentuali e un volume di 3,4 milioni di azioni trattate, al di sotto della media giornaliera degli ultimi tre mesi di 4,2 milioni di pezzi.
Di qui, il recupero incoraggiante, con gli analisti di Equita che hanno sottolineato come la notizia fosse legata a un caso specifico, e non settoriale. Nonostante ciò, è stata evidente la debolezza indotta sull’intero settore dei semiconduttori, considerato che da quanto è accaduto è possibile identificare una risposta “politica” indiretta dei cinesi nei confronti dell’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti. Equita ha poi sottolineato di non vedere alcun impatto rilevante per STM, sebbene un potenziale acuirsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti (e l’annunciata reazione dell’UE in questa disputa) potrebbe generare qualche riflesso più tangibile.
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