Banca Carige: aumento di capitale e emissione bond per il salvataggio, ultima spiaggia per le azioni

Dopo la sospensione delle azioni Banca Carige per tutta la seduta di ieri, oggi il titolo torsa su Borsa Italiana con molte novità. Il rischio fallimento, incombente fino a ieri pomeriggio, è stato sventato dalla decisione del consiglio di amministrazione della banca ligure di varare un ambizioso piano di salvataggio da perseguire attraverso una composita operazione di rafforzamento patrimoniale che si articolerà in due fasi. In una prima fase Banca Carige procederà all’emissione di un bond di tipo subordinato Tier2 di ammontare compreso tra i 320 e i 400 milioni di euro mentre in una seconda fase è previsto il lancio di un nuovo aumento di capitale. Poichè le condizioni di mercato non sono certamente favorevoli, a causa dell’allargamento dello spread BTP BUND e poichè le condizioni patrimoniali di Banca Carige non inducono certamente all’ottimismo, è previsto l’intervento dello Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Garanzia. In pratica saranno le altre banche italiane ad aiutare Banca Carige in questa fase difficilissima. In base ai termini dell’accordo è previsto che lo Schema Volontario proceda con la sottoscrizione di bond per complessivi 320 milioni di euro mentre le restanti obbligazioni per 80 milioni di euroverranno collocate presso investitori privati, compresi gli attuali azionisti della banca a partire da Malacalza. Laddove dai privati giungano manifestazioni di interesse per un importo superiore agli 80 milioni di euro, è prevista la possibilità di sottoscrivere fino a 200 milioni di euro. In tal caso l’impegno dello Schema Volontario sarebbe ovviamente ridotto. 

Dopo il lancio del bond subordinato Tier2, sarà quindi varato l’ennesimo aumento di capitale di Banca Carige. La ricapitalizzazione avrà un ammontare pari a 400milioni di euro e sarà effettuata mediante emissione di nuove azioni ordinarie da offrire in opzione ai soci. Le obbligazioni sottoscritte, oltre a prevedere il rimborso in denaro a scadenza, includeranno in caso di approvazione ed esecuzione dell’aumento di capitale, la possibilità che il rimborsoa avvenga, anche solo in parte, attraverso la consegna di azioni ordinarie di Banca Carige durante l’aumento di capitale stesso. 

Grazie al lancio del bond subordinato Banca Carige potrà quindi raggiungere il 13,1 per cento di Overall Capital Requirement. Dopo l’aumento di capitale, invece, il Total Capital Ratio (TCR) pro-forma della banca ligure sarà pari al 13,6 per cento con il CET1 Ratio al 13,5 per cento.  

Emissione del bond subordinato da un lato e successivo aumento di capitale dall’altro potrebbero permettere alla a CariGenova di lasciarsi alla spalle la forte crisi che rischia di condizionare in modo irreverisibile il suo futuro. I ratio patrimoniali di Banca Carige alla fine del mese di settembre, infatti, presentano non poche ombre. Stando a quanto comunicato dalla stessa banca, l’indicatore di solidità patrimoniale CET1 ratio phased-in era pari a fine settembre 2018 al 10,8 per cento, superiore al limite regolamentare richiesto da BCE del 9,625 per cento ma inferiore alla soglia suggerita, inclusiva della guidance, dell’11,175 per cento. Rafforzare il capitale è quindi indispensabile per evitare guai peggiori.

Le decisioni del consiglio di amministrazione potrebbero determinare il rialzo delle azioni Banca Carige su Borsa Italiana oggi.

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