Quali banche rischiano di più oggi per colpa dello spread BTP BUND?

Il recente ribasso dello spread BTP BUND ha fatto tirare a tutti gli operatori un sospiro di sollievo. La contrazione del differenziale di rendimento tra il titolo decennale italiano e quello di stessa durata tedesco ha ridimensionato i timori che ci potesse essere un effetto contagio dall’Italia agli altri Paesi dell’Eurozona. Pericolo scampato quindi? Secondo la maggior parte degli analisti si, anche se in tanti sono consapevoli che non ci sia stato davvero un reale cambio di rotta e che quindi il rischio contagio innescato dallo spread BTP BUND alto possa tornare ad imporsi. Molto più scettici rispetto a questa view prevalente sono gli analisti di State Street Global Advisors che hanno incluso anche il possibile contagio dell’Italia sull’Eurozona tra i rischi elencati nel loro Global Market Outlook 2019. Per questi esperti la faccenda spread BTP BUND non è assolutamente chiusa e i problemi che le banche italiane potrebbero avere nel futuro, potrebbero a loro volta infettare tutto il sistema bancario europeo.

Chi rischia di più con spread BTP BUND alto

Come sempre avviene dinanzi ad un contagio non tutti i Paesi presentano gli stessi rischi. In altre parole in caso di contagio da parte delle banche italiane, ci sono istituti che correrebbero rischi maggiori e altri istititi che sarebbero meno esposti. Secondo l’analista ad essere molto legati al debito italiano e alle banche italiane sono in  primo luogo gli istituti della Francia. Parigi, da un punto di vista economico, è esposta per circa il 15 per cento del Pil all’Italia, mentre, da un punto di vista finanziario l’esposizione delle banche francesi sui titoli di stato italiani è del 2 per cento. Gli altri paesi esposti sono, in ordine decrescente, la Spagna, l’Olanda, la Svizzera e la Germania. Le banche tedesche sono esposte sull’Italia per circa il 4 per cento del Pil tedesco. 

Capire quali banche europee rishiano di più in caso di contagio da parte dell’Italia significa tenere d’occhio l’andamento dello spread BTP BUND nei prossimi mesi. Le previsioni sul differenziale non sono positive anche perchè è il quadro macro dell’Italia a non essere incoraggiante. Con previsioni sul PIL riviste al ribasso e un paese che è in piena recessione tecnica, c’è poco da stare sereni. Secondo gli analisti di JP Morgan è possibile un incremento dello spread BTP BUND nel corso del’anno. Le stime dell’analista fanno riferimento ad uno spread in un range compreso tra i 250 e i 300 punti contro precedenti previsioni che vedevano il differenziale nella forchetta tra i 240 e i 280 punti base. Più sul breve termine gli analisti di ING ritengono improbabile un calo dello spread almeno fino al 22 febbraio. Quel giorno, infatti, Fitch renderà noto il suo giudizio sul rating dell’Italia. Si tratta, ovviamente, di un appuntamento molto atteso. 

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