Mentre cresce l’attesa per la definizione del piano di salvataggio di Banca Carige (anche se, l’impressione, è che si tratti oramai di una sorta di ufficializzazione di indiscrezioni che già da alcuni giorni circolano), un nuovo fronte rischia di aprirsi sulla banca ligure. Se è vero che BlackRock punti ad entrare nel capitale di CariGenova, e sarebbe questo lo scenario migliore visto che non c’è nessun altro soggetto interessato a prendere parte dal piano di salvataggio di Banca Carige, allora l’istituto dovrà prepararsi ad un piano di ristrutturazione i cui contenuti sono in discussione. Come sempre avviene in questi casi a lanciare l’allarme sugli esuberi che Banca Carige rischia di subire sono stati i sindacati. Le associazioni dei lavoratori hanno affermato che il possibile ingresso di BlackRock potrebbe avere conseguenze su esuberi, tagli al personale, chiusura delle filiali e esternalizzazioni di attività oggi rientranti nel perimetro della banca.
A fare il punto sulla questione esuberi Banca Carige è stata l’edizione di ieri del Corriere della Sera. Nel giorno della festa dei lavoratori, l’1 maggio, il Corriere della Sera ha rivolto l’attenzione alle ulteriori implicazioni sul fronte occupazionale che la crisi di Banca Carige rischia di avere in futuro. Secondo i dipedenti della banca, citati appunto dal CorSera, il possibile ingresso del fondo americano BlackRock non sarebbe una buona notizia, se dovessero essere confermate le terribili indiscrezioni sui provvedimenti del nuovo azionista per rilanciare l’istituto. I lavoratori dellla banca ligure, in particolare, hanno espresso timori per i rumors sui possibili 2000 esuberi (quindi tagli al personale) ma anche sulle indiscrezioni secondo cui BlackRock punterebbe ad uno smembramento della rete commerciale e all’esternalizzazione di molte attività che oggi fanno parte del perimetro della banca. Una terapia a base di lacrime e sangue attenderebbe Banca Carige le cui dimensioni dopo la cura di BlackRock sarebbero in ultimo molto più ridotte rispetto a quello che è il perimetro di oggi dell’istituto genovese.
C’è da dire che quelle espresse dai lavoratori sul Corriere della Sera sono sono preoccupazioni anche perchè di concreto, ad oggi 2 maggio, non c’è assolutamente nulla. L’allarme comunque è stato lanciato dai diretti interessati e, probabilmente, è anche per questo motivo che i tre commissari che guidano CariGenova in amministrazione straordinaria, ossia Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e Pietro Modiano, hanno subito affermato che si tratta di voci del tutto infondate e allarmistiche. Secondo i tre amministratori straordinari, non è assolutamente vero che ci siano sul tavolo progetti di trasformazione di Banca Carige in una sorta boutique finanziaria o che siano allo studio progetti che mirano a tagliare del 50 per cento quella che è l’attuale forza lavoro.
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