FCA Renault fusione: chi controllerà la nuova società? Prosegue rally azioni sul Ftse Mib

Anche oggi 28 maggio l’ipotesi di fusione FCA Renault è il tema forte su Borsa Italiana. Azionisti e semplici traders sono in attesa di conoscere quella che sarà la risposta dei francesi alla lettera non vincolante contenente la proposta di fusione che FCA ha consegnato ieri al gruppo transalpino.

Dall’eventuale aggraegazione tra le due case automobilistiche dovrebbe nascere un colosso dell’auto tutto proiettato al futuro. Come noto, la proposta degli italo-americani è quella di arrivare ad una fusione al 50 e 50 per cento. Alla luce di una simile prospettiva, la nuova società che nascerebbe dall’eventuale fusione rispecchierebbe quelli che sono gli attuali rapporti di forza tra le due parti. In pratica l’azionariato della nuova FCA Renault sarebbe una proiezione di quelle che attualmente sono le compagini azionarie in Fiat Chrysler e in Renault. E’ proprio in considerazione di questo rapporto che l’amministratore delegato del Lingotto Manley ha affermato che, nell’ambito di una eventuale fusione tra le due società, FCA sarebbe in posizione di forza.

Del resto il livello di capitalizzazione del Lingotto è più alto rispetto a quello del gruppo francese che, ricordiamolo, presenta un perimetro allargato anche ai giapponesi di Nissan e di Mitsubishi. La capitalizzazione di FCA oggi è pari a circa 17,80 miliardi di euro mentre la capitalizzazione di Renault si ferma a 16,72 miliardi di euro. Tra l’altro proprio la necessità di procedere con un livellamento del prezzo delle azioni andrà a determinare la concessione di dividendo FCA agli azionisti (qui tutti i vantaggi dei possessori di azioni). Non è comunque solo il differente livello di capitalizzazione a spiegare le ragioni per cui FCA è in posizione di forza rispetto al gruppo francese. L’azionariato del Lingotto, infatti, si presenta molto meno frammentato rispetto a quello di Renault Group.

Stando agli ultimi aggionamenti, l’azionariato di FCA è così formato: Exor 28,98 per cento, Tiger Global Management 5,69 per cento, Societe Generale 4,28 per cento e Harris Associates 4,09 per cento (altri azionisti sotto al 4 per cento).

L’azionariato di Renault Group ad oggi è invece così composto: governo francese al 15,01 per cento, Nissan 15 per cento, Blackrock 4,96 per cento e Daimler 3,10 per cento (altri azionisti sotto al 2 per cento). Renault, inoltre, ha in mano il 43,4 per cento di Nissan che, a sua volta, detiene il 33,99 per cento di Mitsubishi.

Secondo alcune proiezioni che sono state effettuate da Intermonte, l’azionariato della società che dovrebbe nascere dalla fusione FCA Renault sarebbe il seguente: Exor 13 per cento, governo francese 7 per cento, Nissan 7 per cento, Tiger per cento e ancora Harris, Blackrock e Vanguard con il 2 per cento ciascuno. Il flottante sul mercato sarebbe pari al 53 per cento.

E’ molto probabile che se la fusione FCA Renault dovesse davvero concretizzarsi propria quella citata possa essere la nuova composizione dell’azionariato.

Che il tema fusione sia caldo sul mercato, lo si deduce anche da quello che è l’andamento del titolo FCA oggi. Dopo il rally di ieri, infatti, anche oggi si continua a comprare azioni FCA in un contesto generale che vede il Ftse Mib in ribasso. Mentre è in corso la scrittura del post, la quotazione Fiat Chrysler è in progressione dello 0,26 per cento a 12,40 euro.

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