Fusione FCA Renault: Macron suona de profundis e azioni Fiat vanno in rosso

Le possibilità che possano essere riavviate le trattative tra FCA e Renault finalizzate ad una fusione da oggi 28 giugno sono ridotte praticamente a lumicino. Dopo alcune settimane durante le quali la stampa si è sforzata di trovare segnali su una possibile ripartenza del confronto tra francesi e americani, oggi è tempo di tornare alla dura realtà dei fatti. Sono infatti le ultime notizie a lasciar intendere che la fusione FCA Renault è da considerarsi definitamente accantonata. 

Ma cosa è successo di così grave da andare a determinare una simile inversione di rotta? A cancellare i rumors ottimistici delle ultime settimane ci ha pensato il presidente francese Macron che ha dettato al gruppo automobilistico transalpino, di cui lo stato francese è azionista con il 15 per cento, le linee guida per i prossimi mesi. Secondo Macron, già arrivato ad Osaka in vista del G20, Renault farebbe bene a concentrarsi sull’alleanza in essere con Nissan piuttosto che pensare ad altre alternative.  Le parole del presidente francese sono state un chiaro segnale rivolto ai fautori della ripresa dei negoziati tra le parti. Secondo Macron è necessario pensare più all’industria e meno alla finanza.

Il premier ha poi aggiunto a chiare lettere che non è questo il momento per pensare ad una ridefinizione delle partecipazioni azionarie. Secondo Macron ad oggi non ci sarebbero neppure le condizioni per effettuare un cambiamento delle posizioni incrociate e delle regole di governance. Insomma il messaggio arrivato dal massimo rappresentante della Francia è chiaro: tutto resta come è e l’ipotesi fusione FCA Renault va definitivamente accantonata anche perchè, come evidenziato sempre dal presidente francese, non c’è alcuna necessità per cui lo Stato debba rivedere la sua partecipazione nel gruppo Renault scendendo sotto al 15,01 per cento attuale. 

Ma perchè Macron è intervento con parole così esplicite sull’ipotesi di riallaccio delle trattative FCA Renault? La presa di posizione del presidente non può dirsi casuale. Nei giorni scorsi, infatti, era stata Nissan a lasciare intendere una sua disponibilità a sostenere la fusione FCA Renault in presenza di una intesa complessiva che avrebbe portato alla diluizione della quota detenuta dalla stessa Renault in Nissan. Ovviamente questa apertura ha messo in allarme Macron che ha subito stroncato sul nascere ogni speranza. 

Intanto le stesse azioni FCA si sono accorte che possibile ripresa delle trattative tra le due case automobilistiche sia oramai ridotta a lumicino. Il prezzo delle azioni Fiat Chrysler su Borsa Italiana registra oggi un ribasso dello 0,2 per cento a quota 12,19 euro. Nel corso dell’ultimo mese le quotazioni del Lingotto sul Ftse Mib hanno perso l’1,44 per cento a dimostrazione del crollo delle speranze su una ripresa dei negoziati con i francesi. 

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