Crisi Banca Popolare di Bari: bilancio 2018 con maxi-perdita e patrimonio netto a picco

Via libera da parte dell’assemblea dei soci della Banca Popolare di Bari al bilancio 2018 dell’istituto pugliese da tempo in grave crisi finanziaria. Le varie voci del bilancio approvato dai soci consentono di avere un’idea delle difficoltà della più importante banca del Sud Italia. Alcuni numeri per meglio comprendere la gravità della situazione e la necessità che si possa arrivare quanto prima ad un piano di salvataggio della Banca Popolare di Bari.

L’esercizio 2018 si è chiuso con perdite totali per 420,16 milioni di euro. Come conseguenza delle perdite molto forti rimediate nello scorso esercizio, la Banca Popolare di Bari ha mandato in archivio lo scorso anno con un patrimonio netto del 54 per cento più basso rispetto al patrimonio netto dell’esercizio 2017. E’ questo il segnale più evidente della grave crisi della Popolare di Bari e della necessità di arrivare al più presto ad un piano di salvataggio. Una notizia positiva è invece rappresentata dalla compattezza dei soci. L’assemblea della Popolare di Bari ha infatti approvato il bilancio 2018 all’unanimità e questa è una buona notizia. 

Oltre ad aver approvato i conti dell’esercizio 2018, l’assemblea dei soci ha anche eletto sei nuovi consiglieri di amministrazione. Il presidente della Popolare di Bari, Marco Jacobini, ha fatto sapere che non si dimetterà e che resterà alla guida dell’istituto pugliese. Respinte, quindi, le indiscrezioni su possibibili dimissioni di Jacobini che erano circolate nelle scorse settimane.

Per cercare di fronteggiare le forti perdite emerse dal bilancio 2018, il consiglio di amministrazione della Popolare di Bari ha definito una serie di iniziative strategiche che si andranno ad inquadrare perfettamente nel nuovo Piano industriale 2019-2023 della banca pugliese che era stato approvato a gennaio 2019. Le iniziative strategiche a cui il consiglio di amministrazione della Popolare di Bari ha dato il suo via libera sono essenzialmente due: la cartolarizzazione sintetica tranched covered su portafogli di crediti in bonis e la già annunciata cessione della partecipazione di controllo nella Cassa di Risparmio di Orvieto. Secondo quanto trapelato dall’assemblea dei soci, entrambe le iniziative messe in campo dal CdA della banca nell’ambito del piano industriale 2019-2023 dovranno essere concluse entro la fine dell’anno. Questo limite temporale è una prova della consapevolezza che i vertici della banca pugliese hanno di fare presto e di agire bene per mettere in sicurezza l’istituto a partire dal patrimonio netto. 

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