Tra le operazioni rimaste in sospeso a Piazza Affari a causa delle avverse condizioni di mercato, c’è anche l’aumento di capitale di MPS. Il quadro geopolitico e quello macroeconomico hanno rallentato le tempistiche dell’operazione che, tuttavia, è comunque confermata anche perchè si tratta di un passaggio fondamentale sua per la messa in sicurezza del patrimonio della banca toscana che per la successive cessione della quota del capitale sociale che è attualmente in mano al MEF.
Oggi il prezzo delle azioni Monte dei Paschi registra una flessione dell’1,67 per cento a quota 0,48 euro. Il dato è in linea con l’andamento molto debole di tutti gli indici di Borsa Italiana. Nel corso dell’ultimo mese le azioni MPS hanno lasciato sul parterre oltre il 34 per cento del loro valore.
Su base annua, invece, il deprezzamento è addirittura del 57 per cento! Diciamo che, se le prospettive di MPS fossero differenti, queste azioni sarebbero le classiche da comprare a sconto e inserire in portafoglio in attesa di una loro rivalutazione (questa operazione oggi può essere fatta a zero commissioni grazie a broker come ad esempio eToro>>>vai sul sito ufficiale).
Visto che il futuro di MPS si gioca tutto sulla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro, quali sono le ultime novità in merito. Quando ci sarà l’aumento di capitale di Monte dei Paschi? Si sa qualcosa a riguardo? Vediamo quali sono le ultime indiscrezioni in merito.
Secondo rumors pubblicati sull’edizione di oggi de Il Sole 24 Ore, l’aumento di capitale da 2,5 mld di euro durerà tre settimane e si dovrà concludere entro il 12 novembre prossimo. Queste, afferma il quotidiano degli industriali, sono le stime che si possono fare tendendo conto delle indicazioni che sono state fornite in merito dall’amministratore delegato della banca toscana Luigi Lovaglio durante una sua recente audizione dinanzi alla Commissione bicamerale di inchiesta sulle banche.
Il manager, nel corso della stessa circostanza, ha anche aggiunto altri dettagli in merito, alle caratteristiche dell’aumento di capitale di MPS. Lovaglio ha puntualizzato che l’operazione comunque non determinerà effetti diluitivi sulla quota del capitale sociale di Monte Paschi che è controllata dal MEF. Il Tesoro procederà con la regolare sottoscrizione della sua quota (va considerato che è in mani pubbliche il 64 per cento del capitale di MPS) mentre i restanti 900 milioni di euro saranno sottoscritti dal mercato. L’auspicio di Luigi Lovaglio è che la sottoscrizione della quota restante avvenga senza difficoltà e quindi senza che sia necessario l’intervento del consorzio di garanzia delle banche.
Probabilmente è proprio perchè l’obiettivo è quello di una accoglienza positiva da parte del mercato che il management di MPS preferisce andare con i piedi di piombo. Purtroppo non ci possono essere le condizioni favorevoli per la ricapitalizzazione se le borse continuano ad essere al centro di una forte volatilità. Tutto ciò lascia presagire che per avere indicazioni precise sulle tempistiche dell’aumento di capitale sarà necessario attendere l’autunno.
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