
Anche oggi le azioni Enel sono in rialzo. Questa è la prima notizia positiva perchè molti investitori dopo le progressioni messe a segno nella seconda parte della scorsa settimana (ieri sul titolo ha pesato lo stacco del saldo sul dividendo 2025) si attendevano un ribasso. E invece Enel continua a crescere riducendo il rosso accumulato nell’ultimo mese ad uno striminzito 4 per cento che nelle dinamiche di borsa ci sta tutto (anche perchè da inizio 2025 spicca invece un verde dell’11 per cento e anche su base annuale è presente un rialzo di quasi 20 punti percentuali).
In questo contesto, la domanda che viene immediatamente in testa agli investitori non può che riguarda il futuro: dove vogliono arrivare le azioni Enel? Insomma stiamo parlando di una utility e i titoli di questo comparto, come noto, garantiscono si stabilità ma raramente registrano grandi fiammate nei prezzi. Enel, come detto in precedenza, è già cresciuta tanto nell’ultimo anno e quando ciò avviene il margine per un ulteriore upside tende a calare anche per una questione statistica.
Bisogna quindi prepararsi ad una discesa dei valori? Assolutamente no almeno secondo una valutazione rilasciata sul titolo dagli analisti di Jefferies proprio il giorno dopo lo stacco della seconda tranche del dividendo.
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Fin dove si possono spingere i prezzi delle azioni Enel?
Due dritte positive sono presenti nella valutazione di Jefferies sulle azioni Enel. Tanto per iniziare c’è la conferma del rating buy. L’indicazione è quindi quella di acquistare ed è stata reiterata segno che l’idea di investimento di Jefferies, nonostante il rialzo messo a segno da Enel, non è cambiata. C’è poi il nuovo target price. Gli esperti lo hanno fissato a 9,5 euro contro gli 8,4 euro di inizio anno. Il nuovo prezzo obiettivo è decisamente più alto rispetto alle quotazioni attuali del colosso utility e ciò significa che c’è potenziale di upside. Insomma le azioni Enel possono ancora salire di valore e per questo sono da comprare.
Nella loro nota gli analisti affermano che Enel potrebbe essere arrivata ad un momento cruciale per la sua valorizzazione in borsa. Vero è che il titolo ha registrato una performance inferiore del 7 per cento rispetto ai principali competitor da inizio anno, tuttavia secondo Jefferies ci sono tutta una serie di segnali positivi che potrebbero favorire un cambio di passo. In particolare, due elementi chiave emergono come possibili catalizzatori: la maggiore chiarezza sull’estensione delle concessioni italiane per il DSO (Distribution System Operator) e la ripresa della fiducia nei mercati dell’America Latina.
In particolare, la questione delle concessioni italiane è centrale visto che esse coprono circa il 20 per cento dell’Ebitda del gruppo e la loro estensione fornirebbe maggiore visibilità sull’utilizzo futuro del capitale. Secondo Jefferies ogni miliardo aggiuntivo alla stima base della RAB (Regulatory Asset Base) potrebbe portare a un incremento dello 0,5 per cento dell’utile per azione (EPS) di Enel.
Non è detto che la chiarezza sulle concessioni possa anche sbloccare il piano di buyback da 3,5 miliardi di euro, pari a circa il 4,4 per cento della capitalizzazione di mercato della società.
A livello internazionale, Jefferies segnala un miglioramento del sentiment nei confronti dei mercati dell’America Latina, area in cui Enel è fortemente presente. Questo scenario più favorevole potrebbe avere un impatto positivo sull’espansione dei multipli di valutazione.
Tirando quindi le somme, la combinazione tra maggiore visibilità regolatoria, potenziale riacquisto di azioni e miglioramento del contesto macro nei mercati chiave può essere la marcia in più per spingere in alto il valore di Enel. Obiettivo sono appunto i 9,5 euro fissati dagli analisti.
Una curiosità: tra le ultime valutazioni incassate dalla quotata, quella di Jefferies è in assoluto una delle più bullish perchè nonostante le altre recenti raccomandazioni siano tutte buy, il target price è più basso e quindi c’è meno potenziale di rialzo.
Anche di questo dovrebbero tenere conto i trader prima di posizionarsi.
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