logo di Iveco e grafico al ribasso
Azioni Iveco - BorsaInside.com

In un contesto generale che vede il Ftse Mib muoversi appena sopra la parità, il forte ribasso che sta caratterizzando le azioni Iveco fa ancora più rumore. Il titolo industrial segna infatti un calo di 2 punti percentuali tondi a quota 15,66 euro. La marcata flessione vale la maglia nera sul paniere di riferimento di Piazza Affari ma soprattutto comporta un allargamento del già presente rosso mensile che ora viene aggiornato ad oltre il 6 per cento. Il fatto che le azioni Iveco si siano deprezzate così tanto nell’ultimo mese non deve però indurre ad un inutile allarmismo perchè, grafici alla mano, stiamo sempre parlando di una quotata che, rispetto ad un anno fa, si è apprezzata del 48 per cento e anche da inizio anno brilla con un verde del 75 per cento.

Guardando il bicchiere mezzo pieno, quindi, il calo messo a segno oggi da Iveco può essere sfruttate per entrare sul titolo a quotazioni più convenienti rispetto a quelli di un mese fa. Al tempo stesso, se la view dovesse essere al contrario ribassista, la flessione diventerebbe occasione per fare short trading. Insomma la volatilità in atto è garanzia di operatività e questo è molto importante visto che ora sulle azioni Iveco, come su tutte le quotate del Ftse Mib, si può operare con il trading nazionale di eToro. Di cosa si tratta?

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Perchè le azioni Iveco stanno andando a picco

Nella settimana in corso, le azioni Iveco, dopo un iniziale recupero messo a segno lunedì a seguito però del ritracciamento avviato la scorsa Ottava, sono tornare a perdere quota. Il ribasso di oggi conferma la forte incertezza in atto sulla quotata. Essa si può spiegare con il fatto che le quotazioni di Iveco siano comunque cresciute tanto nell’ultimo anno (lo abbiamo visto prima) e quando un titolo si apprezza così tanto, lo spazio per una ulteriore progressione tende a calare. Affinchè ciò avvenga è però necessario che ci sia una sorta di detonatore che spinga gli investitori a prendersi una pausa e a realizzare.

Dal nostro punto di vista questo assist è arrivato dalla parole del ministro della Difesa Guido Crosetto. Spieghiamo subito perchè.

Il ministro, in un intervento sul futuro di Iveco Defence, ha espresso una chiara posizione a favore del mantenimento della divisione in mani italiane. Le dichiarazioni di Crosetto sono arrivate ieri a margine del Paris Air Show, in corso nella capitale francese, in un momento in cui il destino della società è oggetto di grande attenzione.

«C’è un consolidamento del settore molto importante», ha detto Crosetto, riferendosi alla riorganizzazione in atto nel comparto della difesa a livello europeo. «Non so quali saranno le decisioni degli azionisti, ma penso che Iveco Defence debba rimanere italiana perché è una parte importante dell’industria italiana».

Il tema è tornato di attualità dopo che, lo scorso mese, Iveco Group, controllata dalla holding Exor della famiglia Agnelli, aveva annunciato l’intenzione di procedere allo spin-off della sua divisione Defence. La società aveva già ricevuto manifestazioni preliminari di interesse da parte di potenziali acquirenti, segno che il processo di valutazione era entrato nel vivo.

La posizione espressa dal ministro riflette le crescenti preoccupazioni del governo per la tutela degli asset strategici nazionali, in particolare in settori come la difesa, l’aerospazio e la tecnologia, considerati sensibili per la sicurezza e l’autonomia industriale del Paese. Sacrosanto ma, dal nostro punto di vista, riduce la visibilità per Iveco perchè è ovvio che se da parte dell’esecutivo c’è una preferenza per una soluzione italiane, allora soggetti esteri potenzialmente interessanti ci penseranno due volte se conviene loro farsi avanti o meno.

Non solo ma dopo le parole di Crosetto resta ora da vedere se la voce dell’esecutivo inciderà sulle decisioni finali del gruppo e degli azionisti, chiamati a scegliere tra la valorizzazione sul mercato della divisione o un consolidamento interno all’industria italiana della difesa.

Insomma sono due le implicazioni delle parole di Crosetto ed entrambe sono negative.

Per analisti le azioni Iveco possono ancora crescere

Resta ora da vedere se le dichiarazioni di Guido Crosetto andranno ad impattare anche sulla valutazione degli analisti. I recenti giudizi espressi dagli esperti sulle prospettive di Iveco avevano inglobato anche un forte hype per la cessione di Defence.

Ad esempio da Intesa SP a inizio giugno era arrivata la conferma del rating buy (comprare) con target price addirittura alzato a 20,3 euro, molto sopra quelli che sono gli attuali prezzi del titolo a dimostrazione della convinzione sull’esistenza di un forte margine di upside. Se dovessero essere messi dei paletti per la cessione di Defence, il quadro sulle azioni Iveco potrebbe cambiare.

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