
C’è un solo titolo che in apertura di contrattazioni merita di essere attenzionato: Unicredit. La big del settore bancario ha infatti diffuso nel pre-market i conti del primo semestre 2025 candidandosi ad essere la più attenzionata fin dal primo minuto di scambi. Gli investitori valuteranno dettagliatamente tutti i vari aspetti dalla semestrale di Unicredit prima di decidere come posizionarsi. Il fatto che, come vedremo tra poco, Piazza Gae Aulenti abbia chiuso il periodo gennaio – giugno 2025 con una redditività non solo in aumento ma migliore del consensus potrebbe spingere a comprare azioni della banca. In fin dei conti il principio è sempre il solito: risultati migliori delle stime possono rendere euforici i trader mentre, al contrario, conti peggiori delle attese sono un fattore di demotivazione.
Le azioni Unicredit nella seduta di borsa di oggi partiranno da 58,08 euro, in rialzo di oltre il 5 per cento rispetto a un mese fa e di ben il 51 per cento da inizio anno. Tenendo conto del forte apprezzamento fin qui registrato da Piazza Gae Aulenti servirebbe una semestrale molto forte per spingere gli investitori a comprare ancora.
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I dettagli della trimestrale di Unicredit
Unicredit ha chiuso il secondo trimestre 2025 registrando ricavi complessivi per 6,13 miliardi di euro, in calo del 3,3 per cento rispetto ai 6,33 miliardi di un anno fa. La flessione è stata principalmente causata dal calo delle commissioni, scese dell’8,1 per cento mentre il margine di interesse è rimasto quasi stabile a quota 3,46 miliardi di euro.
Nonostante la contrazione dei ricavi e l’aumento contenuto dei costi operativi, la banca è riuscita a chiudere il periodo di riferimento con un utile netto record di 3,34 miliardi di euro, in crescita del 24,8 per cento rispetto ai 2,68 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Il dato ha battuto nettamente le previsioni degli analisti, che si aspettavano un utile netto pari 2,54 miliardi.
Il risultato netto di gestione di Piazza Gae Aulenti si è invece attestato a 3,7 miliardi di euro, leggermente sotto i 4,02 miliardi del secondo trimestre 2024 ma in perfetto allineamento con quelle che erano le previsioni della vigilia. S
Sul fronte finanziario, quindi, pur ammettendo il ribasso dei ricavi, andrebbe messo in evidenza il dato sull’utile netto migliore delle stime della vigilia. Questo è un primo elemento che potrebbe spingere li investitori a comprare azioni Unicredit in avvio di scambi.
Spostandoci alla situazione patrimoniale, Unicredit anche nel secondo trimestre 2025 ha messo in evidenza un buon livello di solidità. Al 30 giugno 2025, il CET1 ratio contabile della banca era pari al 16 per cento, in lieve calo rispetto al trimestre precedente a causa di accantonamenti per distribuzioni (-93 punti base). Alla stessa data le attività finanziarie totali risultavano aumentate a 826,7 miliardi di euro, con un incremento dello 0,9 per cento su base trimestrale e del 3,4 per cento su base annua.
Crediti deteriorati di Unicredit stabili
Al termine del secondo trimestre 2025, le esposizioni deteriorate lorde di Unicredit risultavano attestate a 11,7 miliardi di euro con un rapporto sui crediti totali del 2,6 per cento. Le sofferenze nette rappresentano l’1,5 per cento del totale dei crediti netti, mentre il rapporto di copertura ha segnato un calo al 45,4 per cento.
Per quello che riguarda l’esposizione sui titoli di stato, al 30 giugno 2025 il valore di bilancio dei titoli di debito in portafoglio era pari a 129,98 miliardi di euro, di cui oltre 47 miliardi (ossia il 37 per cento) legati all’Italia. Da evidenziare che oltre il 74 per cento del portafoglio resta concentrato su solo otto Paesi.
Da Unicredit anche le previsioni sull’esercizio 2025 e oltre
Accanto ai conti del secondo trimestre 2025, dal management di Unicredit sono poi arrivate indicazioni su tutto l’anno in corso. La banca prevede di chiudere l’anno con ricavi pari a 23,5 miliardi di euro e un margine di interesse in calo a circa il 5 per cento. L’utile netto per la fine del 2025 è visto a quota 10,5 miliardi di euro contro i precedenti 9,3 miliardi di euro. Ovviamente se sale la stima sull’utile netto aumenta anche quella sull’EPS.
Proprio la revisione al rialzo delle stime di utile per tutto l’anno è un altro fattore che potrebbe spingere gli investitori a comprare azioni Unicredit fin dall’avvio degli scambi.
C’è però anche un terzo catalizzatore che potrebbe dare visibilità al titolo: il miglioramento della politica sulla distribuzione di dividendi. La banca ha infatti alzato la guidance per le distribuzioni di cedole a valere sul 2025 a 9,5 miliardi di euro di cui almeno 4,7 miliardi riferiti a dividendi in contanti. Il dividendo Unicredit 2026, relativo all’esercizio 2025, sarà sempre diviso in due tranche: acconto e saldo. L’ammontare della prima sarà definito nel corso del consiglio di amministrazione chiamato ad approvare i conti dei primi nome mesi in programma il 27 ottobre prossimo. Già ora però Piazza Gae Aulenti ha puntualizzato che il monte dividendi destinato all’acconto sarà pari a 2,1 miliardi di euro, ben il 46 per cento in più rispetto a quello relativo all’acconto sull’esercizio 2024.
Il piano di acquisto di azioni proprie a valere sull’esercizio 2024 e pari a 3,6 miliardi di euro prenderà il via appena fattibile nei prossimi mesi.
Spostando ancora più avanti l’asticella, Unicredit punta a una distribuzione agli azionisti pari ad almeno 30 miliardi tra il 2025 e il 2027. Di questi almeno 15 miliardi sono riferiti a dividendi in contanti. Sempre al 2027 Unicredit dovrebbe riuscire a conseguire un utile netto di almeno 11 miliardi di euro.
Stime ambiziose che fanno da contorno ad una semestrale per molti aspetti migliori delle attese del consensus.
Un quadro molto costruttivo in vista dell’apertura degli scambi.
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