Borsa Italiana Oggi affonda dopo parole di Powell sui tassi FED

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Borsa Italiana letteralmente traumatizzata dalle dichiarazioni che sono state rilasciate ieri dal governatore della Federal Reserve sulle prossime decisioni di politica monetaria degli Usa. Come si può vedere, il Ftse Mib, dopo oltre un’ora e mezza dall’apertura degli scambi, si presenta imbottito di segni negativi. Sul paniere di riferimento di Piazza Affari non c’è un solo titolo in rialzo. Vendite molto forti su Moncler e Hera che sono le peggiori in assoluto.

I numeri, come sempre, spiegano più di ogni parola. Alle ore 10,30 il Ftse Mib segna una flessione dell’1,4 per cento a quota 27240 punti. Essendo la ragione delle vendite da ricercare nelle dichiarazioni del governatore della FED, è ovvio che Borsa Italiana non sia un caso isolato in Europa. In realtà, infatti, è tutto il mercato azionario europeo a soffrire.

Prima di andare ad analizzare perchè gli investitori hanno accolto così male le parole di Powell, ricordiamo ai nostri lettori che anche quando un indice è in calo (come appunto oggi) è possibile investire in borsa. Per farlo è necessario operare con strumenti derivati come ad esempio i CFD. Con i Contratti per Differenza si specula, appunto, sulle differenze di prezzo tra vendita e acquisto. Grazie a questa caratteristica con i CFD si può anche fare short trading e quindi trarre profitto dai rialzi. Uno dei migliori broker per fare trading con i CFD sugli indici di borsa è eToro (qui la nostra recensione aggiornata). Tra l’altro questa piattaforma mette a disposizione anche il conto demo gratuito.

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Cosa ha detto Powell sui tassi FED

Iniziamo da una premessa. Se fino ad ora le borse si sono mosse in rialzo (a partire da Wall Street e a cascata tutti i mercati europei) è perchè le aspettative dei trader erano per una pausa nella politica di rialzo ad oltranza dei tassi di riferimento. Questa valutazione è stata supportata anche dall’esito dell’ultimo meeting FED che, per la prima volta da tanto tempo, non si è tradotto in un aumento del costo del denaro.

In questo contesto sono arrivate le parole di ieri di Powell che hanno praticamente portato tutti alla realtà. Il governatore ha affermato che “l’inflazione si è moderata dalla metà dello scorso anno, ma le pressioni inflattive continuano a essere forti e il processo per riportarla al 2 per cento è ancora lungo”. Non serve essere dei grandi esperi di finanza per intuire quello che queste dichiarazioni potrebbero comportare: cosa se non un nuovo rialzo dei tassi? Inutile dire che questo scenario non piace a chi investe sui mercati che infatti ha reagito con le vendite.

Ci saranno altri aumenti dei tassi FED nel 2023

Molti trader hanno interpretato l’esito del meeting di giugno della FED come il segnale di un cambio di rotta. In realtà, e la parole di Powell lo hanno confermato, si tratta al massimo di uno stop per fare il punto della della situazione. Uno stop che verrà poi seguito da un go ossia da una ripresa dei rialzi.

Anche se la FED, quindi, non ha aumentato il costo del denaro nel board di giugno, quasi tutti i partecipanti sono convinti che ci possano essere ulteriori aumenti dei tassi da qui a fine anno. Anzi è opinione che questi aumenti siano assolutamente necessari anche alla luce dell’andamento dell’inflazione.

A causa della parole di Powell, quindi, le aspettative sulle prossime mosse della FED ora sono cambiate. Le speculazioni per un rialzo dei tassi al livello di 5,25 per cento / 5,5 per cento a luglio adesso hanno superato il 74 per cento. Secondo Craig Erlam di Oanda è palese che i “mercati stanno comprando quello che sta vendendo la Fed, e stanno valutando al 70 per cento la possibilità di un rialzo a luglio“.

Tuttavia, secondo l’analista, i trader sono sempre più convinti che il ciclo di allentamento da parte della banca centrale Usa inizierà verso la fine dell’anno e di conseguenza la Fed e i mercati non sono del tutto d’accordo. “I dati probabilmente determineranno se i mercati saranno d’accordo con la Fed anche dopo luglio, poiché immagino che ci vorrà meno per convincere gli investitori che un altro rialzo non è giustificato” ha concluso l’esperto.

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