Inflazione Italia ai massimi dal 1986: Ftse Mib passa subito in rosso!

Nuovo cambio di rotta per il Ftse Mib in chiusura di mattinata. Il paniere di riferimento di Piazza Affari ha cancellato il leggero segno verde e si è riportato sul rosso. Il cambio di trend non è avvenuto in un momento casuale (va dato atto al paniere di riferimento di Borsa Italiana di aver provato ad iniziare il secondo semestre con un cambio di passo) ma in scia alla pubblicazione dei dati sull’inflazione in Italia e nell’Eurozona. In entrambi i casi, l’indice dei prezzi al consumo è salito a livelli record e ciò non fa altro che confermare le previsioni su un inevitabile e robusto rialzi dei tassi da parte della Banca Centrale Europea.

Scontato (in quanto già annunciato) un primo rialzo dei tassi BCE nel summit di luglio, le speculazioni che il nuovo boom dell’inflazione ha provocato puntano su un ulteriore e forte aumento del costo del denaro anche a settembre. Proprio questo scenario è alla base del cambio di rotta di Piazza Affari e delle altre borse europee.

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Inflazione Italia: raggiunti i massimi dal 1986

L’Istat ha rilevato che un aumento dell’inflazione italiana dell’1,2 per cento su base mensile e dell’8,0 per cento su base annua. Il dato è molto negativo se si considera che nel mese precedente, l’inflazione era cresciuta solo del 6,8 per cento.

Stando a quanto evidenziato dall’istituto di statistica la nuova accelerazione dell’IPC è stata causata del boom dei prezzi dei Beni energetici (cresciuti dal 42,6 per cento di maggio a +48,7 per cento) e soprattutto dei energetici non regolamentati che sono passati da +32,9 per cento a +39,9 per cento. Più pacato il rally dei prezzi dei beni energetici regolamentati che, secondo l’Istat, hanno evidenziato una crescita molto elevata ma stabile.

Al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, la cosiddetta inflazione di fondo ha registrato un’accelerazione dal 3,2 per cento al 3,8 per cento. L’Istat ha precisato che le tensioni inflazionistiche proseguono con il propagarsi dai beni energetici a tutti gli altri comparti merceologici. Di conseguenza ” i prezzi al consumo al netto degli energetici e degli alimentari freschi e al netto dei soli beni energetici registrano aumenti che non si vedevano rispettivamente da agosto 1996 e da giugno 1996″.

Per finire, secondo l’istituto di statistica, l’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari, sia quelli lavorati che quelli non lavorati, sono alla base della forte crescita del carrello della spesa il cui prezzo è cresciuto dell’8,3 per cento stabilendo il nuovo record da gennaio 1986!

Record inflazione anche nell’Eurozona

Se l’Italia piace, l’Europa non è da meno. Stando alle stime flash che sono state fornite dall’Eurostat, nel mese di giugno, l’inflazione nell’area Euro ha segnato una crescita dell’8,6 per cento in rialzo dall’8,1 per cento di maggio. Tra le singole componenti, a segnare il rialzo più alto è stata l’energia che è crsecita del 41,9 per cento rispetto al 39,1 per cento del mese precedente. In forte crescita anche il comparto cibo, alcol e tabacchi i cui prezzi sono saliti dell8,9 per cento contro il 7,5 di maggio.

Il segnale alla BCE è chiarissimo. E anche quello per le borse.

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