Perchè le azioni delle banche italiane oggi crollano? Ecco come sfruttare la situazione

Seduta da incubo per la borsa di Milano. Il Ftse Mib, dopo aver aperto gli scambi in rosso, non ha fatto altro che allargare il suo passivo per tutto l’arco della giornata. A pesare in modo particolare sull’andamento del paniere di riferimento sono i violenti rossi che stanno interessando le quotate del settore bancario.

Non è quindi un caso se i due titoli peggiori nel primo pomeriggio sono Banco BPM e BPER Banca. La prima segna un ribasso del 5,5 per cento a 2,26 euro mentre la seconda è in flessione del 4,8 per cento a 1,30 euro. Come siamo soliti ripetere quando siamo dinanzi a flessioni così ampie, il calo delle quotazioni non deve essere vissuto come un dramma. I ribassi, infatti, almeno in linea di principio, possono essere occasione per comprare a sconto. Tra l’altro oggi, grazie al broker eToro (qui il sito ufficiale) è anche possibile fare trading online sulle azioni senza commissioni. In più eToro consente anche di iniziare ad operare con un deposito minimo di partenza molto basso: appena 50 dollari.

Come detto in precedenza, comprare a prezzi bassi è sempre valido in teoria mentre in pratica è necessario capire se ci sono o no le condizioni per farlo. Per dare una risposta a questo interrogativo è necessario capire perchè oggi è in atto una vera e propria corsa a vendere azioni delle banche (il Ftse Mib crolla perchè il paniere di riferimento di Piazza Affari è imbottito di titoli bancari).

Due sono le ragioni alla base del sell off sulle banche. La prima è domestica nel senso che riguarda l’Italia mentre la seconda riguarda Wall Street.

Il primo motivo per cui oggi gli investitori preferiscono vendere le banche è la crisi di governo. La decisione del Movimento 5 Stelle di non partecipare al voto di fiducia al Senato è un chiaro segnale negativo nei confronti del governo Draghi. Una crisi politica, in un contesto generale caratterizzato da profonda incertezza economica (la recessione è oramai assodata e la BCE è pronta a rialzi forti dei tassi di riferimento per contrastare l’inflazione) è uno scenario molto negativo.

La seconda ragione alla base del crollo delle banche riguarda l’estero. A Wall Street è iniziata la stagione delle trimestrali e, come da tradizione, sono le banche a rendere per primi pubblici i rispettivi conti del secondo trimestre. Ebbene le prime indicazioni non sono affatto positive. JP Morgan Chase, ad esempio, ha chiuso il periodo di riferimento con un forte ribasso degli utili che non non lascia ben sperare su quello che potrebbe essere l’andazzo a Wall Street.

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