Le Borse americane ieri hanno virato in negativo quando Gary Cohn, il principale consulente economico del presidente Donald Trump, ha rassegnato le proprie dimissioni. Il motivo è abbastanza semplice: a Wall Street “piaceva” Cohn, un ex dirigente di Goldman Sachs, che si era opposto alle tariffe pianificate dall’amministrazione Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ne deriva che gli investitori hanno intuito che la sua partenza sia un segno che le politiche protezionistiche siano in arrivo.
Non è nemmeno un caso che a subire le peggiori perdite siano le società industriali come Caterpillar e Boeing, ma a chiudere in modo debole sono anche alcuni rivenditori, dopo i risultati deboli e una deludente previsione annuale della catena di discount Dollar Tree. Male anche le società energetiche, in flessione dopo il calo dei prezzi del petrolio.
Cohn, il direttore del Consiglio economico nazionale, era noto per opporsi al piano tariffario protezionistico di Trump, che ha peraltro suscitato critiche anche da parte dei repubblicani al Congresso. Trump ha resistito agli inviti a invertire la sua posizione, anche davanti a una presa di posizione dura dell’Unione Europea, che nel frattempo ha dichiarato che stava completando un elenco di prodotti statunitensi che potrebbe colpire con tariffe per rappresaglia, qualora fosse necessario.
“Cohn è stato interpretato come un sostenitore chiave del libero commercio per bilanciare alcuni degli altri consulenti di tipo più protezionista all’interno dell’amministrazione” – ha dichiarato Keith Parker, U.S. Equity Strategist per UBS.
Ad essere preoccupate sono soprattutto le aziende industriali, che devono affrontare sia le maggiori spese dovute ai maggiori costi dei metalli, sia le vendite limitate all’estero se le altre nazioni risponderanno con identici provvedimenti per i beni degli Stati Uniti.
Tra le prestazioni di maggiore rilievo (negativo), evidenziamo brevemente quella della compagnia aerospaziale Boeing, che ha perso 6,06 dollari, o 1,7%, a 342,86 dollari, e Caterpillar che ha ceduto 4,20 dollari, o 2,7%, a 149,55 dollari. Il produttore di macchine agricole Deere ha perso 2,88 dollari, o 1,8%, a 155,63 dollari. La Harley-Davidson, che affronta le potenziali tariffe UE per i motocicli, ha perso 78 centesimi, o 1,8%, a 43,55 dollari.
Riprendendo le valutazioni di Parker, l’analista ha anche affermato che le tariffe potrebbero ridurre gli utili aziendali di circa 10 miliardi di dollari. Anche se questo potrebbe avere un impatto sostanziale su alcune società, ha in realtà altresì affermato che l’impatto potrebbe essere molto più piccolo di quello che le stesse compagnie otterranno dal taglio delle tasse che è stato firmato a dicembre. Una preoccupazione maggiore è semmai quella che l’amministrazione possa adottare misure protezionistiche contro la Cina, aumentando il costo degli articoli inclusi telefoni, prodotti tecnologici e abbigliamento.
“Il rischio è che, data la politica e le azioni della Cina, potrebbe esserci qualcosa di specifico sui beni cinesi, il che porterebbe potenzialmente a un’azione di ritorsione” – ha affermato. Mentre la maggior parte degli investitori ha interpretato la partenza di Cohn come una perdita, Parker ha in realtà detto che le sue dimissioni potrebbero tenere a bada alcuni dei programmi protezionistici dell’amministrazione combinati con le critiche dei repubblicani al Congresso e la reazione generalmente negativa del mercato azionario.
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