Dopo la settimana del meeting BCE, i prossimi giorni regalano pochi dati in area euro e molti in area USA. Nella zona euro, si attende la pubblicazione delle nuove stime dell’inflazione, che dovrebbero confermare il dato a febbraio è calato di un decimo nell’eurozona (all’1,2%), di due decimi in Germania (all’1,2%) e in Francia (all’1,3%) e di mezzo punto in Italia (allo 0,7%). Di contro, l’inflazione risulta essere salita in Spagna (di mezzo punto all’1,2%).
Tra gli altri dati in uscita, quello di produzione industriale nell’eurozona, che è stimata in lieve flessione di -0,2% m/m a gennaio, dopo il +0,4% m/m di dicembre.
Se, come annunciato, i dati in uscita in area euro sono pochi, lo stesso non si può certamente dire per quanto concerne l’area dollaro. La settimana ha infatti molti dati di rilievo in uscita negli Stati Uniti, a cominciare dalle informazioni sui prezzi: tutti gli indici di febbraio dovrebbero infatti confermare una dinamica contenuta, in rallentamento dopo un mese di gennaio particolarmente forte.
Nel dettaglio, le variazioni del CPI e del CPI core dovrebbero essere rispettivamente pari a 0,1% m/m e 0,2% m/m, mentre le vendite al dettaglio e la produzione industriale di febbraio dovrebbero essere in moderato rialzo, dopo aver vissuto un gennaio in contrazione. I dati sui nuovi cantieri sono ora attesi in calo, ma sempre su un trend positivo. Le prime indagini del manifatturiero di marzo dovrebbero infine ribadire la prosecuzione di crescita solida del settore di riferimento.
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