La decisione di Spotify di procedere con una quotazione senza i meccanismi dell’IPO piace agli investitori che nel giorno del debutto del titolo a Wall Street, sono letteralmente corsi a comprare azioni. Per nulla intimoriti dal recente crollo di Wall Street, gli investitori hanno deciso di dare fiducia a Spotify che ha avuto l’ardire di presentarsi in borsa senza aumento di capitale e con un numero di azioni pari a quelle in dotazione. L’andamento tenuto ieri dal titolo è stata la migliore prova che comprare azioni Spotify conviene. Il prezzo delle azioni del colosso delle musica in streaming è salito a 165,9 dollari, più del 25% in più rispetto al valore di riferimento fissato a 132 dollari. Grazie al forte apprezzamento la valutazione del gruppo è stata oosì pari a circa 30 miliardi di dollari. 

Il rally registrato ieri dal titolo ha smentito gli alfieri dell’attendismo che, fino al minuto precedente all’oponing bell a Wall Street, avevano parlato di debuto all’insegna dell’alta volatilità. Ebbene guardando il grafico relativo all’andamento del titolo Spotify è possibile vedere tutto tranne che il solito andamento da montagne russe che è appunto espressione di alta volatilità. Nel giorno del suo debutto a Wall Street, Spotify ha invece assunto un andamento lineare e nettamente rialzista. Il rally del prezzo delle azioni Spotify ha ovviamente infranto i sogni di gloria (e profitto) di quegli investitori e traders che si erano preparati a repentini cambi di direzione della quotazione. A trarre profitto ieri dall’andamento del titolo sono stati quegli investitori che hanno dato fiducia puntando su un secco “long”. 

Oltre agli alfieri dell’attendismo ad essere smentiti ieri sono stati anche i paladini del disfattismo. La particolare modalità di debutto che è stata scelta da Spotify aveva infatti indotto in molti a ritenere che la mancanza di sottoscrizioni e prezzi iniziali avrebbe rappresentato un elemento di rischio per la quotazione. Ebbene anche in questo caso gli elementi di rischio sono stati neutralizzati con efficacia dai fatti stessi. 

Tra gli analisti che hanno peccato di prudenza c’è stato Kevin Dixon, senior market analyst di Market Traders Institute. L’esperto alla domanda “conviene investire oggi in azioni Spotify” aveva risposto affermando che la migliore strategia da attuare nel brevissimo termine consisteva nel sedersi in un angolo e attendere la stabilizzazione della quotazione. “È meglio aspettare qualche settimana. Il primo giorno di quotazione sarà estremamente volatile” aveva preannunciato Dixon. Le parole dell’esperto, come già messo in evidenza, sono state però smentite dai fatti. Smentite anche le affermazioni di un altro esperto, James Royal, di Nerdwallet, secondo il quale la quotazione diretta di Spotify avrebbe ridotto il margine di manovra degli investitori. Anche Royal aveva praticamente ammesso che comprare azioni Spotify sarebbe stato conveniente ma solo più in là quando ossia l’alta volatilità della prima seduta (che poi non c’è stata) sarebbe venuta meno. 

Il fatto che tutte le prospettive poco ottimistiche sul debutto delle azioni Spotity a Wall Street siano state smentite ieri, non significa che siano destinate a restare teoriche anche oggi. Dopo il forte apprezzamento del giorno del debutto, infatti, il prezzo delle azioni Spotify potrebbe oggi invertire la rotta e passare in negativo. Qualunque sia la strategia che si intende adottare sulla quotazione Spotify, e quindi sia nel caso in cui si decide di comprare che nel caso in cui si decide di vendere, è sempre necessario tenere sotto osservazione i “fondamentali” della società ossia quei 71 milioni di iscritti e quei 159 milioni di utenti mensili attivi che rappresentano la base per lo sviluppo della società. 

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