Prende oggi il via l’ondata di reciproci dazi commerciali tra Stati Uniti e Cina, con il Paese asiatico che ha appena fatto sapere di aver implementato tariffe di ritorsione su alcune delle importazioni dagli Stati Uniti, immediatamente dopo l’entrata in vigore di nuove tariffe da parte del partner a stelle e strisce.

La mossa cinese segna così l’inizio di una guerra commerciale in piena regola tra le due maggiori economie del mondo, ed è chiaramente interpretabile come una reazione all’atteggiamento dell’amministrazione del presidente Donald Trump, che ha imposto significativi dazi doganali sulle merci cinesi.

A mezzanotte, ora di Washington, gli Stati Uniti hanno infatti mandato in vigore nuove tariffe su 34 miliardi di dollari di importazioni annuali dalla Cina. Ciò ha spinto Pechino a rispondere allo stesso modo, con tariffe di prelievo su 545 articoli di importazioni statunitensi – anch’essi del valore di 34 miliardi di dollari, secondo quanto riporta il quotidiano China Daily.

Un portavoce del ministero del commercio cinese ha dichiarato che il gigante asiatico si era rifiutato di “sparare il primo colpo”, ma che è stato costretto a rispondere dopo che gli Stati Uniti avevano “lanciato la più grande guerra commerciale nella storia economica”.

Questo atto è tipico del bullismo commerciale”, ha detto il portavoce, prima di aggiungere che “mette seriamente a repentaglio la catena industriale globale … ostacola il ritmo della ripresa economica globale, innesca le turbolenze dei mercati globali e interesserà più multinazionali innocenti, società generali e consumatori”.

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