Nelle ultime sedute il prezzo dell’oro ha segnato un aumento mentre il biglietto verde si è indebolito nonostante un altro giro di vite per quello che riguarda la guerra commerciale Usa-Cina. Nella giornata di ieri gli Stati Uniti e la Cina hanno peggiorato il clima di tensione dopo che l’amministrazione cinese ha aggiunto 60 miliardi di dollari di prodotti statunitensi alla sua lista di dazi doganali in risposta alle tariffe pianificate dal presidente Donald Trump su beni cinesi per complessivi 200 miliardi di dollari.
In questo contesto il mercato asiatico ha registrato un aumento e i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi si sono avvicinati ai massimi di quattro mesi, mentre gli investitori hanno superato l’ultima escalation nel conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti. C’è da annorare che alcuni investitori hanno dato l’impressione di essere meno severi del previsto. I precedenti sviluppi nel conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti avevano creato un sentiment di acquisto nei confronti del dollaro statunitense anche perchè era prevalsa l’idea che gli Usa avessero meno da perdere dalla guerra. Ciò ha reso l’oro più costoso per gli acquirenti non americani.
Intanto nella giornata di ieri il Senato degli Stati Uniti ha votato l’approvazione di un pacchetto di spesa gigante che include $ 675 miliardi per il Dipartimento della Difesa e una misura per mantenere aperto l’intero governo federale fino al 7 dicembre. Questo è stato un passo importante per evitare lo shutdown del 30 settembre. Gli investitori obbligazionari stanno aumentando le scommesse sul fatto che la Federal Reserve probabilmente aumenterà i tassi di interesse a breve termine negli Stati Uniti nel 2019.
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L’oro è salito dello 0,1% a $ 1,199,16 l’oncia. L’indice del dollaro, che misura il dollaro contro un paniere di sei valute principali, è in calo dello 0,1%. I future sull’oro, invece, sono saliti dello 0,1% a $ 1,203,68 l’oncia. Il primo ministro canadese Justin Trudeau sta ricevendo molte pressioni da parte dei leader aziendali e politici per concordare un accordo per il rinnovo del NAFTA. Per finire, la Banca del Giappone probabilmente manterrà la sua politica monetaria stabile e persisterà con la sua visione ottimistica sull’economia, anche se l’escalation delle tensioni commerciali globali sta minacciando di rallentare la crescita del Giappone.
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