Analisi tecnica materie prime: previsioni prezzo oro e petrolio e strategia trading settimana 12-16 novembre

ANALISI TECNICA PREZZO PETROLIO 12-16 NOVEMBRE

Di seguito l’analisi tecnica sulla quotazione petrolio per la settimana compresa tra il 12 e il 16 novembre. 

IL PREZZO DEL PETROLIO CROLLA CON TIMORI POSSIBILE RALLENTAMENTO CRESCITA GLOBALE ED AUMENTO PRODUZIONE OPEC

Continua senza apparente sosta la discesa della quotazione petrolio, in calo per la quinta settimana consecutiva. Scivolando su un minimo intraday a quota 59,26 dollari, la variante WTI scambiata sul mercato statunitense ha toccato il livello più basso dallo scorso mese di Marzo. Gli scambi settimanali si sono conclusi a quota 59,84 dollari, mentre la performance dell’ intera ottava ha evidenziato un rosso del 5,2%.

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LE NOTIZIE PIU’ SENSIBILI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Sono molte le ragioni che hanno contribuito a far crollare il prezzo dell’ oro nero da un mese a questa parte. Tra i fattori che più hanno influito negativamente, sicuramente l’ aumento dell’ offerta globale, ritornata sui massimi, nonostante l’ entrata in vigore delle sanzioni statunitensi contro il petrolio iraniano. Gli analisti inoltre continuano a temere un imminente rallentamento della crescita economica globale, che potrebbe a sua volta impattare negativamente sulla domanda. Mercato con l’ attenzione rivolta verso il vertice informale che si è tenuto ad Abu Dhabi tra i paesi OPEC, un incontro preparatorio al meeting ufficiale in calendario il 6 Dicembre a Vienna.

I rialzi che avevano portato il greggio sui massimi pluriennali a circa 77 dollari al barile erano stati supportati dalla possibilità che l’embargo contro il petrolio di Teheran potesse provocare un consistente calo delle scorte globali, dovuto alla mancanza di una grossa fetta dell’ output globale. Invece, le sanzione, per adesso si stanno dimostrando meno dure del previsti, con 8 paesi importatori di greggio iraniano che hanno ottenuto una temporanea esenzione.

Dagli ultimi report è inoltre emerso che Arabia Saudita, Russia e le compagnie Shale OIL americane stanno producendo sui massimi dello loro capacità, bilanciando la mancata produzione dell’ Iran. L’output saudita sommato a quello russo ed a quello statunitense si è assestato oltre il livello record di 33 milioni di barili giornalieri. Secondo indiscrezioni in seno all’ OPEC, anche l’Iraq, secondo maggior produttore trai paesi del cartello, avrebbe aumentato il proprio output.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Aumento superiore alle attese per le scorte di petrolio statunitense, che secondo il consueto rapporto elaborato dall’ EIA ( Energy Information Administration ), nella settimana terminata il 2 Novembre, sono aumentate di 5,8 milioni di barili, mentre gli analisti avevano stimato un incremento di 1,6 milioni di barili. Lievitati anche gli stock di benzina, in aumento di 1,9 milioni di barili, mentre il consensus era per una contrazione di pari a-1,9 milioni di barili. Cresciuti anche gli stock di distillati, in aumento di 3,5 milioni di barili, a dispetto di una riduzione stimata di 1,5 milioni di barili. La lettura rilasciata dall’ API ( American Petroleum Institute ) con un giorno di anticipo rispetto a quella targata EIA ha invece rivelato: scorte di petrolio in aumento per 7,8 milioni di barili; stock di benzina in calo di 1,2 milioni di barili e scorte di distillati in discesa di 3,6 milioni di barili.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI, che ha centrato tutti gli obiettivi pronosticati dalla strategia ribassista ( 7 su 7 ), quindi sia nella versione Intraday che Over. Chiusa con successo sul primo target price la strategia Long Speculativa.

Lo scenario Long suggerisce di aprire posizioni al rialzo nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 60,11 $; Target Price attesi in area 60,48 e 61,10 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 59,50 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 61,10 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 61,32 e 61,70 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 60,10$ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 61,70 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 62,08 e 62,70 dollari, estesi a 63,32 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 60,48 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 56,81 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 57,38 e 57,95 dollari, estesi a 58,55$, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 56 $.

Lo scenario Short, invece, consiglia di attivare posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 59,50 $, per sfruttare eventuali discese in 59,14 e 58,55 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 60,11 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 58,55$,per anticipare possibili cali fino a 58,18 e 57,95 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 59,84 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 57,95 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 57,74 e 57,38 dollari, estese a 56,81 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 58,55 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 63,32 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 62,70 e 62,08 dollari, esteso a 61,70 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 64 $.

ANALISI TECNICA PREZZO ORO SETTIMANA 12-16 NOVEMBRE

Di seguito l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro nella settimana 12-16 novembre. 

IL PREZZO DELL’ORO CADE SUI MINIMI AD 1 MESE SU AUMENTO ATTESE TASSI USA

Brutta battuta d’ arresto per la quotazione oro, che chiudendo la seduta di Venerdì 9 Novembre a quota 1.210,30 dollari ( -1,30% ) hanno chiuso il bilancio settimanale in calo del 2,10%. Preoccupante per il breve termine, la chiusura daily sotto l’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari e segnalato nel corso delle precedenti rubriche di analisi tecnica. Dopo aver toccato un massimo a quota 1.233,80 dollari nel corso della sessione dello scorso Lunedì, il prezzo dell’ oro ha subito una costante parabola discendente, pilotata dal calo del biglietto verde.

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LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER I PREZZI DELL’ORO

A pesare sulle quotazioni dell’ oro, schiacciato dal rinnovato vigore del dollaro, ha principalmente influito quanto emerso dal meeting della Federal Reserve, ovvero che la l’ istituto centrale americano con quasi certezza effettuerà il quarto rialzo dei tassi d’interesse dell’ anno, in occasione della prossima riunione che si terrà alla fine di Dicembre. Le aspettative di un ulteriore ritocco verso l’alto sono aumentate dopo che la FED ha ribadito che “ l’ attività economica negli Stati Uniti sale ad un ritmo forte “. Dopo il rialzo medio del 3,3% nei primi tre trimestri dell’ anno in corso, l’ istituto centrare guidato da Jerome Powell ha previsto una crescita del 3% per l’ ultimo trimestre.

La settimana macro statunitense si è aperta con la lettura dell’ indice ISM Composito non Manifatturiero, che mese di Ottobre si è portato a 60,3 punti, evidenziando un netto incremento rispetto ai 51,9 punti pronosticati dal consensus, anche se in lieve calo rispetto ai 61,6 punti della lettura di mensile.

In miglioramento a 54,8 punti la lettura finale dell’ indice PMI servizi USA. La stima preliminare, invece, aveva indicato un valore pari a 54,7 punti, mentre gli analisti si aspettavano un piccolo passo indietro a 54,6 punti. Deciso, invece, il progresso registrato rispetto ai 53,9 punti di Settembre. Il Purchasing Manager Index Coposite, frutto del mix tra la stima PMI servizi e quella relativa al comparto manifatturiero, si è invece assestato a 54,9 punti, in lieve miglioramento rispetto ai 54,8 punti della stima preliminare e soprattutto a fronte dei 53,9 punti della lettura finale del mese di Agosto.

Ancora un calo per il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari, che nella settimana che al2 Novembre ha fatto registrare un calo del 4%, dando seguito alla discesa del 2,5% evidenziata nel corso della precedente stima rivelata dalla Mortgage Bankers Association (MBA ).

In linea con le attese, il saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava terminata il 3 Novembre si sono assestate a +214 mila unità, in lieve calo rispetto alle +215 mila unità della precedente stima, a sua volta corretta dalle +214 mila unità della prima comunicazione. La media mobile mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali, si è invece assestata a 213.750 unità, in flessione di 250 unità rispetto all’ ottava precedente. Il totale dei richiedenti indennizzo, al 27 Ottobre, invece, si è assestato a1,623 milioni di unità, in calo rispetto a 1,631 milioni di unità della precedente stima e rispetto a 1,634 milioni di unità delle indicazioni degli analisti.

Il Bureau of Labor Statistics ha reso noto che nel mese di Ottobre i prezzi alla produzione negli USA sono aumentati dello 0,6%, superando le attese degli analisti, che non si spingevano oltre un progresso dello 0,2%. Su base annua, invece, il suddetto indice ha mostrato un incremento del 2,9% contro il +2,5% del consensus.

Oro giù a fine ottava dopo che la lettura preliminare relativa all’ indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, elaborato dall’ Università del Michigan, ha rivelato un aumento a 98,3 punti, rallentando rispetto ai 98,6 punti del dato finale di Ottobre. Nonostante la flessione, tuttavia, sono state battute le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un maggior calo a 98 punti. Gli economisti dell’ istituto universitario del Michigan hanno comunque sottolineato che l’ indicatore della fiducia su base annua ad un mese dall’ ultima rivelazione del 2018, sta facendo registrare il miglior trend dal 2000.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Dopo la mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, il prezzo dell’ oro è ritornato lentamente alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari ha innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo potrebbe correre il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo si rafforza soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di breve potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280 dollari. Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro che preso profitto su 4 obiettivi pronosticati dalla strategia Long Short: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.

La visione Long consiglia l’ apertura di posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.212,35 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.217,05 e 1.220 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.204,90 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.220$, per sfruttare possibili allunghi in area 1.224,50 e 1.229,20 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.210,30 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.229,20$ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.232 e1.239,90 dollari, esteso a 1.252 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.217,05$ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.166,45 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.173,70 e 1.180,95 dollari, estesi a 1.185,50 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.160 $ in chiusura di candela giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.204,90 $; Target Price previsti a 1.197,45 e 1.192,85 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.212,35 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.192,85 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.185,50 e 1.180,95 dollari; Stop Loss; in caso di ritorno sopra 1.204,90 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.180,95 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.176,45 e 1.173,70 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.66,45 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.192,85 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.252 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.239,90 e 1.232 dollari, estesi a 1.229,20 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.265 $ in chiusura giornaliera.

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