10 società che conoscete e su cui puntare nel 2019

Volete sapere su quali compagnie puntare nel corso del 2019? Ebbene, Bloomberg Business Week ne ha selezionato ben 50, ma noi abbiamo estrapolato un breve elenco di 10 alternative che probabilmente conoscete già, e sulle quali potrebbe valer la pena puntare l’attenzione. Ma quali?

Barclays

Jes Staley, CEO di Barclays, è ancora in carica dopo un’ondata di licenziamenti, ricorsi legali e un accordo da 2 miliardi di dollari con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Il recente ritorno alla redditività da parte della banca potrebbe persuadere gli investitori a dare nuova fiducia al management. Dopo tutto, sulla base del rapporto prezzo-utile, si tratta pur sempre di una delle banche più convenienti d’Europa.

Comcast

Con l’acquisto di Sky Plc, il più grande operatore via cavo statunitense sta per trasformarsi in un distributore globale in grado di vantare oltre 50 milioni di abbonati. Mentre l’acquisizione di cui sopra è una sostanziale scommessa agli occhi degli analisti, apre comunque la possibilità di lanciare una piattaforma di streaming globale per competere con quella di Netflix. Comcast è ben posizionato per resistere al rollout a banda larga 5G del wireless grazie alle proprie offerte ad altissima velocità, ma rimane la pressione sui guadagni da Internet nei prossimi trimestri.

Dell

Dell sta cercando di semplificare la sua struttura patrimoniale e tornare ad essere un’azione quotata in borsa, possibilmente entro la fine dell’anno. Considerato quel che potrebbe avvenire, non è escluso che gli investitori finiranno con il far salire il prezzo finale.

Deutsche Bank

Deutsche Bank deve eseguire un revamping che mira a focalizzarsi sui suoi punti di forza e ad aumentare la redditività. La sfida principale è quella di stabilizzare il trading, che rappresenta una quota significativa dei suoi ricavi, riducendo al contempo le sue ambizioni globali di investment banking.

Ford

Ford è impegnata in una massiccia ristrutturazione, considerato che l’azienda vorrebbe abbandonare le tradizionali berline in favore di pickup e SUV, e che si trova ad affrontare la crescente quota di mercato globale del Giappone, e guadagnare terreno nel settore dei veicoli autonomi. L’anno prossimo sarà fondamentale per cambiare il business.

General Electric

General Electric è protagonista di una serie di operazioni di ristrutturazione strategica a margine delle quali potrebbero sorgere interessanti sacche di redditività.

Harley Davidson

Spinta dalle tensioni commerciali internazionali e dalla minaccia di tariffe aggiuntive, Harley sta aggiungendo produzione al di fuori degli Stati Uniti, avvicinandola ai mercati emergenti che ha da tempo preso di mira. Il problema è che la società non ha esperienza nella progettazione e nella costruzione di moto più piccole e leggere, che rappresentano i modelli preferiti in Asia. Tuttavia, la presenza di un partner di produzione asiatico potrebbe fare la differenza.

Nike

Il leader mondiale dell’abbigliamento e delle calzature sportive sta cercando di utilizzare i suoi legami con i social media per costruire una connessione più forte tra il suo e-commerce e la sua presenza fisica al dettaglio.

Tesla

La lista di problemi da risolvere per Tesla è lunga: soddisfare le esigenze operative, di capacità e liquidità, ricostruire un team di management credibile, svezzare la sua stessa fiducia nelle manovre di conto economico e di bilancio, e così via. Il tutto, dinanzi a un mix prezzo-vendita più basso, in quanto spingerà di più sul più economico Model 3.

Vodafone

Vodafone è destinato a diventare il più grande vettore fisso/mobile in Europa una volta che il suo accordo con Liberty Global sarà approvato. L’azienda dovrà far fronte alla crescente concorrenza e all’indebolimento della crescita dei ricavi. Un nuovo amministratore delegato, succeduto a Vittorio Colao ad ottobre, sembra complicare il quadro. Tuttavia, le incertezze potrebbero essere ripagate dal fatto che Vodafone dispone di una rete mobile di forte qualità e che ha già sviluppato una significativa capacità di raggruppamento dei suoi servizi.

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