Analisi tecnica materie prime: previsioni prezzo oro e petrolio e strategia trading settimana 26 – 30 novembre

ANALISI TECNICA PETROLIO SETTIMANA 26 – 30 NOVEMBRE

La scorsa Ottava la quotazione petrolio è stata al centro di un sell-off molto forte che ha determinato il crollo delle quotazioni su livelli che non si vedevano da tempo. Di seguito l’analisi tecnica sul prezzo del petrolio per la settimana 26 – 30 novembre.

IL PREZZO DELPETROLIO CROLLA SUI MINIMI DA OTTOBRE 2017 IN AREA 50 DOLLARI

Non accenna ad arrestarsi il crollo della quotazione petrolio, che nella versione WTI quotata negli USA è scivolato fino ad un minimo intraday a quota 50,15 dollari, nonché valore più basso da Ottobre 2017. Gli scambi settimanali si sono conclusi a 50,42 dollari al barile, quindi, non molto lontani dal minimo appena segnalato. Il bilancio delle ultime 5 sedute ha invece mostrato una flessione di poco superiore al -10,5%.

LE NOTIZIE PIU’ RILEVANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

La nuova ondata al ribasso per le quotazioni dell’ oro nero è arrivata dopo la titubanza dei paesi NON OPEC, capitanati dalla Russia, ad aderire ad un nuovo taglio della produzione auspicato dai paesi aderenti al cartello. Membri OPEC che tuttavia non convergono tutti nella stessa direzione indicata dall’ Arabia Saudita, che si potrebbe far promotrice di una proposta che vedrebbe un taglio dell’ output pari a 1,4 milioni di barili giornalieri.

Il blocco dei maggiori produttori di petrolio al mondo, pertanto, non si presenterà unito al prossimo vertice in calendario il 6 Dicembre a Vienna. Il ministro russo dell’ Energia, Alexander Novak, ha dichiarato che Mosca, prima di prendere qualsiasi decisione, attenderà l’ evolversi della situazione fino alla data del meeting. Novak ha inoltre aggiunto che prima di decidere un eventuale taglio sarà necessario studiare le condizioni attuali per agire in modo equilibrato. L’ Arabia Saudita, dal suo canto, spinge per un taglio, per bocca del proprio ministro dell’ energia Al-Kahlid, forte dei livelli record di output toccati nel mese in corso, pari a 10,7 milioni di barili al giorno. Arabia Saudita che continua a subire le pressioni degli Stati Uniti affinché indirizzi l’ OPEC ed i Paesi non membri verso un taglio. A tal proposito il Presidente Trump ha ringraziato pubblicamente, via Twitter i sauditi per il calo del prezzo delle ultime settimane.

Petrolio che inoltre è stato indebolito dal timori di un rallentamento della crescita globale, invocato da più parti, che inevitabilmente farebbe scendere la domanda di materie prime e creerebbe un eccesso di offerta. Un ulteriore aumento di petrolio sul mercato potrebbe inoltre essere riconducibile alla risoluzione di alcuni problemi sulle pipeline americane, a partire dalla seconda parte del 2019.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Greggio al tappeto dopo l’ennesimo aumento delle scorte di petrolio statunitense, che secondo il consueto rapporto EIA ( Energy Information Administration ), nella settimana che si è conclusa il 16 Novembre, sono aumentate di 4,85 milioni di barili, ben oltre i +2,9 milioni di barili indicati dagli analisti, ma soprattutto a dispetto di un calo di 1,55 milioni di barili indicato in precedenza dall’ API ( American Petroleum Institute ). In controtendenza, invece, gli stock di benzina, scesi di circa 1,4 milioni di unità, più del calo di 0,4 milioni di unità atteso dal mercato e della crescita di 0,7 milioni di unità targata API. Le scorte di distillati sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al precedente saldo settimanale, mentre gli analisti avevano pronosticato una riduzione di circa 2,7 milioni di unità e l’API una contrazione di 1,8 milioni di unità

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI, che ha centrato tutti gli obiettivi pronosticati dalla strategia ribassista ( 7 su 7 ), quindi sia nella versione Intraday che Over. Straordinaria performance arricchita anche dalla strategia Long Speculativa, attivata al tocco di quota 53,78 dollari e che prima del decisivo crollo ha fatto in tempo a centrale i tre obiettivi pronosticati.

La strategia Long suggerisce di aprire posizioni al rialzo nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 51,25 $; Target Price attesi in area 51,56 e 52,08 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 50,42 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 52,08 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 52,63 e 52,95 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 51,25 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 52,95 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 53,48 e 54,01 dollari, estesi a 54,55 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 52,08 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 47,53 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 48,50 e 49,30 dollari, estesi a 50,15 $, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 47 $.

La strategia Short, invece, consiglia di attivare posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 50,42 $, per sfruttare eventuali discese in 49,92 e 49,60 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 51,25 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 49,60 $,per anticipare possibili cali fino a 49,30 e 48,99 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 50,42 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 48,99 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 48,50 e 48,02 dollari, estese a 47,53 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 50,15 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 54,55 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 54,01 e 53,48 dollari, esteso a 52,95 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 55,45 $.

ANALISI TECNICA ORO SETTIMANA 26 – 30 NOVEMBRE

Di seguito l’analisi tecnica sulla quotazione oro nella settimana 24 – 26 novembre. 

ORO CONSOLIDA IL MOMENTUM POSITIVO DI BREVISSIMO ASSESTANDOSI SOPRA AREA 1.220 DOLLARI

Bilancio settimanale lievemente positivo per il prezzo dell’oro, che ha evidenziato un rialzo di poco superiore allo 0,20%, a fronte di un close di ottava a quota 1.223,40 dollari. Confortante sotto l’aspetto tecnico che le quotazioni si siano confermate sopra il supporto di brevissimo rappresentato da area 1.220 dollari. Tuttavia, il derivato sull’ oro con scadenza a Dicembre 2018 ha vissuto delle sedute con scambi relativamente ridotti e caratterizzati da bassa volatilità, con i prezzi contenuti tra un massimo ed un minimo a cinque sedute rispettivamente pari a 1.230,80 dollari e 1.218,50 dollari, ovvero in uno stretto trading range di appena 1 punto percentuale.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER I PREZZI DELL’ORO

Andamento della quotazione oro che ad inizio ottava è stato favorito dalle dichiarazioni di alcuni autorevoli membri della Fed, tra cui Richard Clarida, vicepresidente della Fed ed il numero uno della Fed di Dallas, Robert Kaplan. I due hanno affermato che il ritmo di rialzo dei tassi USA potrebbe iniziare a rallentare a partire dal 2019, in quanto a partire dal prossimo anno si potrebbe iniziare a fare i conti con un rallentamento della crescita globale, che non risparmierebbe neanche la florida economia statunitense.

Prezzo dell’ oro sostenuto dal calo fatto registrare dalla fiducia dei consumatori elaborata dall’ Università del Michigan, che si è portata 97,5 punti, in flessione dai 98,6 punti della precedente lettura mensile. Deluse le attese degli analisti, che invece si aspettavano una minor discesa a 98,2 punti.

In netto calo la stima preliminare degli ordini di beni durevoli di Ottobre, che ha evidenziato un crollo del 4,4%, ben oltre il -2,6% indicato dagli analisti. Rivista al ribasso la precedente lettura mensile, che da +0,7% è stata portata a -0,1%. Il suddetto indicatore, al netto della categoria trasporti, ha invece evidenziato un progresso dello 0,1%, ma anche in questo caso gli analisti avevano espresso un’ indicazione maggiore, pari a +0,4%. Rivista al ribasso anche il dato relativo alla precedente stima mensile, che da un valore nullo della prima lettura è stata portata a-0,6%.

Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha reso noto che nell’ ottava che si è conclusa il 17 Novembre il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione ha evidenziato un aumento a +224 mila unità dalle +221 mila unità della precedente lettura settimanale, rivista al rialzo da +216 mila unità della prima comunicazione. I pronostici degli analisti, invece, erano per risultato pari a +215 mila unità. La media ad un mese, indicatore meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanli, invece, è salita a 218.500, in crescita di 2mila unità. Il totale delle richieste di indennizzo al 10 Novembre, invece, è sceso a 1,668 milioni di unità da 1,670 milioni di unità della precedente stima settimanale. Le indicazioni degli analisti, tuttavia, erano per una discesa più accentuata a 1,653 milioni di unità.

In lieve ascesa la lettura Leading Index di Ottobre, diffusa dal Conference Board, che ha evidenziato un aumento dello 0,1%, come da consensus. Rivista al rialzo, invece, la stima di Settembre, portata a +0,6% dal +0,5% inizialmente comunicato.

Oro ancora in recupero dopo una serie di dati sottotono che hanno riguardato il settore immobiliare a stelle e strisce. L’ indicatore di fiducia del settore immobiliare, il cosiddetto indice NAHB, nel mese incorso si è assestato a 60 punti, evidenziando un cospicuo calo rispetto ai 68 punti di Ottobre. I pronostici degli analisti, invece, erano per una leggera flessione a 67 punti. Segno “ meno ” per le nuove richieste di mutui ipotecari, che secondo la stima settimanali diffusa dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), al 16 Novembre, ha rivelato un calo dello 0,1%, dando seguito al precedente calo del 3,2% riscontrato la precedente ottava.

Oro in calo a fine ottava, spinto al ribasso dal recupero del biglietto verde, in ascesa nei confronti delle principali valute mondiali nonostante la battuta d’ arresto della crescita negli USA, testimoniata dal calo delle stime preliminari dei PMI di Novembre. Secondo quanto reso noto da Markit, infatti, nel mese in corso, la lettura flash del Purchasing Managers Index manifatturiero ha evidenziato un rallentamento a 55,4 punti dai 55,7 punti di Ottobre, mentre le attese degli analisti erano per una lettura stabile. In frenata anche il PMI relativo al settore servizi, assestatosi a 54,4 punti dai 54,8 punti della precedente lettura mensile. Deluse le aspettative degli analisti, che invece avevano ipotizzato un aumento a 55 punti. Giù anche l’ indicatore PMI composito, frutto della media dei PMI dei due settori, sceso a 54,4 punti dai 54,9 punti della precedente lettura mensile. Nonostante la flessione mensile, il Purchasing Managers Index, elaborato grazie ad un’ indagine condotta tra i direttori agli acquisti, evidenzia ancora che i comparti manifatturiero e servizi sono in espansione, in quanto i suddetti indicatori si sono assestati oltre la soglia di crescita, pari a 50 punti. Una rilevazione inferiore ai 50 punti sarebbe sinonimo di contrazione.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Dopo la mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, il prezzo dell’ oro è ritornato lentamente alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari ha innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo potrebbe correre il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. L’attuale recupero di area 1.220 dollari, invece, potrebbe allentare la pressione ribassista e favorire un ritorno in area 1.260-1.270 dollari. Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo si rafforza soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di breve potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280 dollari. Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro che preso profitto sui due target indicati dalla strategia Long Intraday

La visione Long prevede l’ apertura di posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.224,25 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.228,90 e 1.236,50 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.219,60 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.236,50 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.241,20 e 1.248,90 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.223,40 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.248,90 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.253,65 e 1.261,40 dollari, esteso a 1.269,20 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.236,50 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.176,15 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.183,45 e 1.190,80 dollari, estesi a 1.202,80 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.165 $ in chiusura di candela giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.219,60 $; Target Price previsti a 1.214,95 e 1.207,45 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.224,25 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.207,45 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.202,80 e 1.195,40 dollari; Stop Loss; in caso di ritorno sopra 1.219,60 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.195,40 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.190,80 e 1.183,45 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.176,15 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.207,45 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.269,20 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.261,40 e 1.253,65 dollari, estesi a 1.248,90 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.277,05 $ in chiusura giornaliera.

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