Analisi tecnica prezzo petrolio e oro: previsioni e strategie trading settimana 31 dicembre – 4 gennaio 2019

Quale sarà il prezzo del petrolio e quale sarà il prezzo dell’oro nella settimana a cavallo tra fine 2018 e inizio 2019? Per impostare la propria strategia trading è certamente utile fare riferimento all’analisi tecnica. BorsaInside offre ai suoi lettori l’analisi tecnica sul prezzo del petrolio e l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro per la settimana dal 31 dicembre 2018 al 4 gennaio 2019. 

ANALISI TECNICA PETROLIO SETTIMANA 31 DICEMBRE – 4 GENNAIO 2019

Di seguito l’analisi tecnica sul possibile andamento della quotazione petrolio per la settimana dal 31 dicembre al 4 gennaio del prossimo anno. 

IL GREGGIO RISORGE DEI MINIMI AD UN ANNO E MEZZO RIPORTANDOSI OLTRE LA SOGLIA DEI 45 DOLLARI AL BARILE

Dopo aver scavato nuovi minimi da Giugno 2017, affondando fino a quota 42,36 dollari, il prezzo del barile nella versione WTI è rimbalzato fino ad un massimo a cinque sedute pari a 47 dollari, per poi chiudere l’ ottava a quota 45,12 dollari. Il saldo dell’ ultima settimana del 2018 è stato tuttavia negativo, mettendo in evidenza un calo di poco superiore al punto percentuale.

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LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Si sprecano già le analisi sull’andamento dell’ oro nero nel 2019, con la mediana dei consensi che pronostica il prezzo del greggio in area 65-70 dollari, ovvero anche oltre il 50% dai valori attuali. Gran parte degli analisti è concorde nel credere che nel corso del prossimo anno l’economia globale non andrà incontro ad una recessione, che potrebbe limitare i consumi della materia prima in questione, facendo lievitare ulteriormente il livello delle scorte. Si è inoltre propensi a credere che l’ aumento della produzione di petrolio scisto USA costringerà i Paesi aderenti all’ OPEC e quelli non facenti parte del cartello a tagliare ulteriormente il loro output, sostenendo i prezzi.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Il rimbalzo del prezzo del petrolio è stato stoppato dal calo minore delle attese fatto registrare dalle scorte di greggio statunitense. L’ EIA ( Energy Information Administration ) ha infatti reso noto che nella settimana terminata il 21 Dicembre gli stock di petrolio sono diminuiti di soli 46 mila barili, mentre i pronostici degli analisti indicavano una maggior contrazione, pari a -3,4 milioni di barili. Le scorte di benzina sono invece aumentate di circa 3 milioni di unità, oltre i +0,4 milioni di unità indicati dagli analisti. Sostanzialmente invariati, invece, gli stock di distillati, mentre le attese erano per un calo di 1 milione di unità.

Del tutto discordanti con quelli diffusi dall’ EIA, invece, quelli contenuti nel report API ( American Petroleum Institute ), che aveva invece riportato, con un giorno di anticipo, scorte di greggio in aumento di 6,9 milioni barili; stock di benzina in crescita di 3,7 milioni di barili e scorte di distillati in calo di 0,6 milioni di barili.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI, che ha preso profitto su tutti i target price pronosticati dalla strategia Short ( 7 su 7 ), pertanto sia nella versione Intraday che Over. Ulteriori guadagni sono inoltre arrivati con la strategia Long Speculativa che ha centrato tutti i target price attesi; nonché con la strategia Long che ha preso profitto sui due obiettivi intraday e sul primo target price Over.

Lo scenario rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 45,27 $; Target Price attesi in area 45,57 e 46,02 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 44,82 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 46,02 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 46,31 e 46,77 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 45,12 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 46,77 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 47,06 e 47,53 dollari, estesi a 48,00 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 46,00 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 42,26 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 42,69 e 43,12 dollari, estesi a 43,82 $, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 41,80 $.

Lo scenario ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 44,82 $, per sfruttare eventuali discese in 44,54 e 44,10 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 45,27 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 44,10 $,per anticipare possibili cali fino a 43,82 e 43,39 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 44,82 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 43,39 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 43,12 e 42,69 dollari, estese a 42,26 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 43,82 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 48,00 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 47,53 e 47,06 dollari, esteso a 46,31 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 48,50 $.

ANALISI TECNICA ORO SETTIMANA 31 DICEMBRE 2018 – 4 GENNAIO 2019

Di seguito l’analisi tecnica sulla quotazione oro per la settimana dal 31 dicembre 2018 al 4 gennaio 2019. 

ORO VOLA SUI MASSIMI A SEI MESI SU TIMORI RALLENTAMENTO CRESCITA GLOBALE E TURBOLENZE LISTINI AZIONARI

Il prezzo dell’oro si riporta oltre i 1.280 dollari l’ oncia a sei mesi di distanza dall’ ultima volta in cui il metallo giallo scambiava sopra tale soglia tecnica, da ex supporto si era trasformata in resistenza. L’ultima ottava del 2018 si è conclusa a quota 1.283,30 dollari, mentre il bilancio a cinque sedute ha evidenziato un rialzo del 2%. La chiusura di Venerdì 28 Dicembre vicino al massimo toccato a quota 1.284,70 dollari, lascia ben sperare che gli acquisti possano continuare anche nel corso delle prime sedute del 2019.

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LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ ORO

L’oro, di recente, ha fatto valere in pieno la propria caratteristica di bene rifugio, nel momento in cui i principali listini azionari mondiali sono andati sotto pressione sui timori di una nuova recessione finanziaria globale. Le paure degli investitori hanno preso il sopravvento dopo che il segretario del tesoro statunitense, Steven Mnuchin, ha telefonato ai top manager delle grandi case d’ affari USA, tra cui: Bank of America, Citi, Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Morgan Stanley e Wells Fargo, per chiedere notizie sulla liquidità detenuta nelle casse dei giganti del credito Made in USA. I CEO dei gruppi bancari hanno rassicurato Mnuchin di disporre di liquidità in abbondanza.

Oro su di giri dopo il nuovo attacco di Trump a Huawei. Con l’ intento di colpire la politica economica del governo di Pechino, il numero uno della Casa Bianca, secondo alcuni rumors, starebbe studiando il bando dei prodotti del noto marchio elettronico cinese, per motivo di “ sicurezza nazionale “.

L’ ultima ottava macro statunitense del 2018 si è aperta con la lettura del CFNAI di Novembre. L’ indicatore che misura l’andamento delle attività economiche nel Distretto Federale di Chicago, nel mese in esame, è sceso a 0,22 punti. La media mobile del CFNAI si è invece assestata a +0,12 punti, in flessione dai +0,23 punti della precedente rilevazione a tre mesi. Il risultato del suddetto indicatore, elaborato dalla locale FED della città dell’ Illinois, è il frutto della media ponderata di ben 85 diversi indicatori macro.

La FED di Richmond ha invece reso noto che l’ attività manifatturiera in quello che rappresenta il quinto distretto federale, nel mese di Dicembre ha subito un rallentamento. Il relativo indice composito , tuttavia, è passato a -8 punti dai -14 punti di Novembre, indebolito dalle componenti dei nuovi ordini e delle spedizioni. Dai singoli dettagli è infatti emerso che l’ indicatore delle spedizioni è sceso a -25 punti, facendo registrare il valore più basso dal 2009. In compenso, è migliorata la voce relativa all’ occupazione, che rappresenta la terza componente. I partecipanti al sondaggio hanno evidenziato il deterioramento delle condizioni commerciali locali, il cui indicatore è sceso a -25 punti, nonostante le imprese abbiano avuto difficoltà nel trovare lavoratori con le competenze necessarie. Le attese per i prossimi mesi indicano ancora difficoltà, ma confermano ugualmente la costante crescita dell’ occupazione. Il sentiment sulle condizioni commerciali nel distretto di Richmond ha inoltre toccato il livello più basso dal 2016, confermando il trend debole di Dicembre, rispetto a Novembre, diffuso in quasi tutti i distretti federali.

Prezzo del metallo giallo sostenuto dalla flessione mostrata dal dato relativo alla fiducia dei consumatori diffusa dal Conference Board, che nel mese di Dicembre è sceso a 128,1 punti dai 136,4 punti della precedente stima mensile, a sua volta corretta dai 135,7 punti indicati dalla prima comunicazione. Gli analisti, invece, si aspettavano un minor calo, a 133,7 punti. La suddetta lettura evidenzia inoltre il livello più basso dallo scorso mese di Luglio. Dal consueto rapporto elaborato dal Conference Board è inoltre emerso che la voce relativa alla componente attuale è scivolata a 171,6 punti dai 172,7 punti di Novembre, mentre il sotto-indice relativo alle attese è sceso a 99,1 punti dai 112,1 punti del mese precedente. Giù anche l’ indicatore che stabilisce la difficoltà di trovare occupazione, che ha subito un rallentamento a 11,6 punti da 12,6 punti.

In flessione di mille unità, le richieste di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava conclusasi il 22 Dicembre, sono diminuite a 216 mila unità dalle 217 mila unità ( riviste da 214 mila unità ) della precedente stima. Le attese degli analisti, invece, erano per una conferma della stima flash, pertanto a 214 mila unità. Il dipartimento per il lavoro ha inoltre reso noto che la media mobile mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, si è invece assestata a 218 mila unità, evidenziando una contrazione di 4.750 unità rispetto alla precedente rilevazione. Il saldo relativo alle richieste continuative di indennizzo di disoccupazione, al 15 Dicembre, si è portato a 1,701 milioni di unità, in flessione di 4 mila unità rispetto alla precedente ottava.

Migliore delle attese, la lettura dell’ indice dei direttori degli acquisti nel distretto industriale di Chicago, che a Dicembre, seppur in calo a 65,4 punti, dai 66,4 punti di Novembre, si è assestato oltre i 60,2 punti del consensus medio degli analisti. Il suddetto indicatore, nonostante il lieve rallentamento nel periodo in esame, mostra che l’ attività manifatturiera nel distretto federale di Chicago è ancora in piena espansione, poiché il suo valore si assesta abbondantemente oltre la soglia dei 50 punti che indica crescita.

Battuta d’ arresto per il saldo relativo ai compromessi per le case esistenti negli USA nel mese di Novembre, in calo dello 0,7%, mentre le attese davano un progresso dell’1%. La lettura su base annua, invece, indica -7,7%, in peggioramento rispetto al -4,6% della precedente comunicazione.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Dopo la mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, il prezzo dell’ oro è ritornato lentamente alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari ha innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo potrebbe correre il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. Lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, sul breve, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in area 1.270-1.280 dollari.

Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia si rafforza soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di breve potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di conferma del ritorno oltre area 1.280 dollari. Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buono il bilancio settimanale del nostro trading system con sottostante l’ oro che ha preso profitto su 4 dei 7 target price pronosticati dalla strategia rialzista : 2 nella versione intraday e 2 nella versione Over.

La strategia Long prevede l’ apertura di posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.283,90 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.288,80 e 1.291,85 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.276 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.291,85 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.296,75 e 1.301,70 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.283,30 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.301,70 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.306,70 e 1.314,75 dollari, esteso a 1.322,90 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.291,85 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.240 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.247,75 e 1.255,50 dollari, estesi a 1.260,30 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.227,60 $ in chiusura di candela giornaliera.

La strategia Short, invece, suggerisce di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.276 $; Target Price previsti a 1.271,15 e 1.268,15 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.283,90 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.268,15 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.260,30 e 1.255,50 dollari; Stop Loss; in caso di ritorno sopra 1.276 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.255,50 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.250,65 e 1.247,75 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.240 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.268,15 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.322,90 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.314,75 e 1.306,70 dollari, estesi a 1.296,75 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.336 $ in chiusura giornaliera.

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