Analisi tecnica petrolio e oro 15-19 aprile 2019, previsioni trading

Come ogni lunedì, BorsaInside offre ai suoi lettori l’analisi tecnica settimanale (15-19 aprile 2019) sul prezzo del petrolio e sul prezzo dell’oro. L’analisi tecnica sulle materie prime è uno strumento essenziale per elaborare poi una strategia trading che possa determinare il raggiugimento di profitti. Attraverso l’analisi tecnica sulla quotazione petrolio e oro è quindi possibile passare alle previsioni sui prezzi settimanali delle materie prime. 

ANALISI TECNICA PREZZO PETROLIO SETTIMANA 15-19 APRILE 

Nel corso della scorsa settimana la quotazione petrolio ha registrato un nuovo aumento. Per il prezzo del greggio si è trattato del sesto rialzo consecutivo. Da qui partiamo per l’analisi tecnica settimanale. 

PETROLIO WTI SI IMPENNA SU NUOVI MASSIMI DA OTTOBRE 2018

Il prezzo del petrolio sale per la sesta settimana consecutiva, toccando nella versione WTI un nuovo massimo dallo scorso mese di Ottobre a quota 64,79 dollari. La performance delle ultime 5 sedute, a fronte di un close d’ottava a quota 63,89 dollari ha invece fatto registrare un incremento dell’1,25%.

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LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Prezzo del WTI supportato dal report diffuso dall’ Agenzia Internazionale per l’ Energia ( AIE ), secondo cui nel 2019 la domanda di petrolio aumenterà di 1,4 milioni di barili giornalieri. Tra le pagine del rapporto AIE si legge, tuttavia, che bisognerà comunque tener presente lo stato di salute dell’ economia globale, che rappresenta la grande incognita sulle future richieste della materia prima. Il sentiero per la domanda, si legge tra le righe del comunicato, rimane incerto.

Greggio che ha inoltre beneficiato dalla conferma del rallentamento della produzione venezuelana, che a causa delle sanzioni imposte dagli USA, secondo fonte OPEC, a Marzo, è scesa di quasi 500 mila barili al giorno, assestandosi a 960 mila barili giornalieri.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

WTI parzialmente rallentato dal forte incremento degli stock settimanali di petrolio statunitensi aumentati, secondo le stime dell’ EIA ( Energy Information Administration ) di 7 milioni di barili, mentre il mercato si aspettava un incremento che non superava i 2,4 milioni di barili. Le scorte di benzina, invece, hanno registrato un calo di 7,7 milioni di unità, battendo i pronostici degli analisti, che invece avevano indicato una riduzione di circa 2,1 milioni di unità; mentre quelle di distillati sono diminuite di 0,1 milioni di unità, a dispetto di un calo di circa 1,2 milioni di unità stimato dagli analisti. La consueta anticipazione sulle scorte targata API ( American Petroleum Institute ), invece, aveva indicato: scorte in crescita di 4,1 milioni di barili; riserve di benzina in calo di 7,1 milioni di unità e stock di distillati in discesa di 2,4 milioni di unità.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI che ha preso profitto su 3 target price pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over.

La strategia rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 63,94 $; Target Price attesi in area 64,33 e 64,97 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 63,30 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 64,97 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 65,22 e 65,62 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 64,33 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 65,62 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 66,03 e 66,69 dollari, estesi a 67,35 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 64,97 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 59,68 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 60,29 e 60,90 dollari, estesi a 61,28 $; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 58,70 $.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 63,30 $, per sfruttare eventuali discese in 62,90 e 62,28 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 63,89 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 62,28 $, per anticipare possibili cali fino a 61,90 e 61,28 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 62,90 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 61,28 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 60,90 e 60,29 dollari, estese a 59,68 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 62,28 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 67,35 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 66,69 e 66,03 dollari, estesi a 65,62 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 68,05 $.

ANALISI TECNICA PREZZO ORO SETTIMANA 15-19 APRILE 2019

Di seguito l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro per la settimana dal 15 al 19 aprile.

ORO STABILE NONOSTANTE TERZA CHIUSURA SETTIMANALE SOTTO AREA 1.300 DOLLARI

Bilancio settimanale lievemente positivo per le quotazioni del metallo giallo, che fissando l’ ultimo scambio della seduta di Venerdì 12 Aprile a quota 1.293,65 dollari, hanno fatto registrare +0,25%. Oro che non è riuscito tuttavia a ristabilizzarsi oltre l’ importante area tecnica dei 1.300 dollari, nonostante un massimo a cinque sedute pari a 1.307,10 dollari. Si è rivelato importante, invece, il supporto dinamico in area 1.290 dollari, messo alla prova da un minimo intraday toccato a quota 1.289,10 dollari.

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LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ RILEVANTI PER IL PREZZO DELL’ ORO

Prezzo dell’ oro in risalita, ad inizio ottava, dopo che il Dipartimento per il Commercio a stelle e strisce ha confermato la flessione fatta registrare dagli ordini di beni durevoli a Febbraio, in calo dell’1,6%, come quanto stimato dagli analisti ed anticipato dalla lettura flash. Il Bureau of the Census ha inoltre rivelato che gli ordinativi di beni durevoli al netto del settore dei trasporti hanno mostrato una flessione dello 0,1%, peggiorando rispetto al +0,1% di Gennaio, che corrispondeva a quanto atteso dal mercato. Inversione di tendenza anche per gli ordinativi alle fabbriche, in generale, che sempre a Febbraio hanno registrato un calo dello 0,5%, in netta discesa rispetto al -0,1% della precedente rivelazione. Il dato sugli ordinativi alle fabbriche rilevato senza tener conto della componente trasporti, invece, ha evidenziato un progresso dello 0,3%, in miglioramento dal -0,1% della precedente lettura, a sua volta corretta da -0,1% della stima preliminare.

Oro giù in seguito al recupero del biglietto verde, risalito a sua volta dopo la lettura delle minute della FED, da cui è emerso che l’ istituto centrale statunitense è tornato nuovamente a considerare un possibile aumento dei tassi per il 2019, quando invece in precedenza erano stato indicato che i Fed Funds sarebbero rimasti fermi ai livelli attuali per tutto l’anno.

Quotazioni del metallo giallo che erano invece state supportate dall’ impennata dell’ inflazione USA, che a Marzo, si è portata all’1,9% su base annua, in deciso miglioramento rispetto al +1,5% di Febbraio. Lettura lievemente sopra il +1,8% stimato dagli analisti. La rivelazione su base mensile ha invece mostrato un aumento dello 0,2%, centrando i pronostici degli analisti, ed in progresso dal +0,2% della precedente rilevazione mensile. La cosiddetta inflazione “ Core “, ovvero la lettura al netto dei prezzi sulle componenti alimentari ed energetiche, sempre lo scorso mese, ha evidenziato un risultato pari a+0,1% su base mensile, come nel mese di Febbraio, ma al di sotto del +0,2% indicato dagli analisti. Su base annua, l’ inflazione Core ha invece mostrato un progresso del 2%, in moderata flessione dal +2,1% del mese precedente, stimato anche dagli analisti.

La Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha rivelato che nella settimana terminata il 5 Aprile, le nuove richieste di mutui ipotecari hanno subito un calo del 5,6%, in netta discesa dopo il +18,6% della precedente stima settimanale.

Lettura superiore alle attese per l’ indice grezzo dei prezzi alla produzione, che nel mese di Marzo è aumentato dello 0,6% su base mensile, in deciso rialzo dal +0,1% di Febbraio e rispetto al +0,3% pronosticato dagli analisti. L’ indicatore PPI su base annua ha invece fatto registrare un incremento del 2,2%, assestandosi oltre il +1,9% della precedente rilevazione mensile, corrispondente anche alle attese degli analisti. L’ indice dei prezzi al consumo “ Core “, ovvero al netto dei settori energetici e alimentari e commercio ha invece mostrato un aumento dello 0,3% su base mensile ( attese +0,2% ), in salita dal +0,1% di Febbraio. La lettura Core su base annua ha rivelato in incremento del 2,4%, lievemente sotto il +2,5% del mese precedente, corrispondente anche a quanto atteso dl mercato.

Il Dipartimento per il Lavoro ha invece reso noto che nella settimana terminata il 6 Aprile, il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione ha evidenziato un valore pari a +196 mila unità, in calo dalle +204 mila unità della precedente ottava ( riviste da +202 mila unità della lettura flash ) e dalle +210 mila unità previste dagli analisti. Si è trattato del valore più basso degli ultimi 50 anni. La media delle ultime quattro settimane, un dato più indicativo e meno volatile rispetto alle singole rilevazioni, si è invece assestata 207.000 unità, il livello più basso, anche in questo caso, dal 1969. Il totale dei richiedenti sussidio, al 30 Marzo, si è invece portato a 1,713 milioni di unità, sotto 1,735 milioni di unità indicati dagli analisti ed in calo da 1,726 milioni di unità della precedente stima settimanale, pari a 1,726 milioni di unità, corretta al rialzo da 1,717 milioni di unità della prima comunicazione.

Il Dipartimento per il Commercio ha rivelato che a Marzo i prezzi all’ importazione statunitensi hanno evidenziato un incremento dello 0,6% su base mensile, battendo le attese degli analisti, che invece non si spingevano oltre il +0,4%. Invariata, invece, la lettura su base annua, che ha tuttavia fatto meglio del calo dello 0,6% atteso dal consensus.

Inaspettata la battuta d’ arresto fatta registrare dall’ indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’ Università del Michigan, assestatosi a 96,9 punti, in calo dai 98,4 punti della precedente stima ed i 98,2 punti pronosticati dagli analisti.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Il prezzo dell’ oro, come anticipato, è sceso nuovamente sotto area 1.300 dollari, compromettendo, momentaneamente, ulteriori chance di recupero nel brevissimo. L’ andamento dei prezzi dell’ oro lo scorso anno era stato principalmente caratterizzato dalla mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, che lentamente aveva spinto le quotazioni alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari aveva innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo avrebbe corso il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. Sul breve periodo, lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in un primo momento verso area 1.330 dollari e successivamente sui recenti massimi in area 1.350 dollari.

Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia, si rafforzerà soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di brevissimo potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280-1.250 dollari. Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Discreta la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro, che ha preso profitto sui due target price pronosticati dalla strategia Long Intraday

Lo scenario rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.296,60 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.306,50 e 1.309,55 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.293,40 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.309,55 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.314,50 e 1.319,50 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.296,60 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.319,50 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.327,50 e 1.332,50 dollari, esteso a 1.340,70 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.306,50 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.259,55 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.267,35 e 1.272,20 dollari, estesi a 1.282,40 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.250 $ in chiusura di candela giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.293,40 $; Target Price previsti a 1.290,35 e 1.285,45 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.298,30 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.285,45 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.282,40 e 1.277,50 dollari; stop Loss in caso di ritorno sopra 1.295,80 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.277,50 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.272,20 e 1.267,35 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.259,55 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.290,35 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.340,70 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.332,50 e 1.327,50 dollari, estesi a 1.319,50 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.350 $ in chiusura giornaliera.

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