Manca oramai davvero poco al vertice OPEC di luglio che aprirà i battenti il prossimo lunedi e durerà fino al successivo martedì 2 luglio quando saranno rese note le decisioni finali sui target produttivi di petrolio. In vista dell’importante appuntamento sono in tanti a chiedersi quale direzione prenderà il prezzo del greggio nel medio termine e se sia lecito attendersi variazioni significative nelle quotazioni. Come avrai già capito in questo post parleremo delle previsioni petrolio in vista del vertice OPEC dell’1 e 2 luglio.

Secondo l’analista Warren Patterson di ING, è possibile che i prezzi del Brent nel secondo semestre 2019 possano salire fino a 69 dollari medi nel terzo trimeste a a 73 dollari medi al barile nell’ultimo trimestre. Il possibile rialzo delle quotazioni del greggio sarebbe un effetto dell’azione combinata tra tensioni con Iran, situazione in Venezuela e aumento della domanda nel secondo semestre. 

Le stime di Patterson non sono particolarmente supportate dalle indicazioni arrivate dall’Agenzia Internazionale dell’Energia secondo la quale le stime di petrolio nel 2019 registreranno un aumento di 1,2 milioni di barili al giorno, dato rivisto al ribasso dagli 1,4 milioni di barili che la stessa agenzia stimava all’inizio dell’anno. 

Per quello che riguarda le decisioni dell’OPEC c’è la quasi assoluta certezza che il summit di inizio luglio alla fine decida per il rinnovo dei tagli produttivi. E’ in questa direzione che vanno tutte le attese della vigilia. In vista dell’importante appuntamento, la quotazione petrolio oggi registra un leggero ribasso. Mentre è in corso la redazione del post, il prezzo del greggio in versione Brent segna un ribasso dello 0,65 per cento a 66,2 dollari al barile mentre il contratto sul WTI è in calo dello 0,24 per cento a 59,19 dollari al barile. 

Le ultime notizie prima del vertice OPEC riguardano la presa di posizione del ministro del petrolio dell’Irak Thamer Ghadhban, il quale ha ricordato che il suo paese, in qualità di secondo membro più pesante dell’OPEC, conferma il suo impegno sui tagli dei livelli produttivi nell’ambito di un accordo generale sull’implementazione di un piano per ridurre la produzione di greggio. Il rappresentante dell’Irak nell’OPEC ha inoltre affermato che i tagli output potrebbero essere addirittura aumentati. Secondo il ministro l’ipotesi base è che il rinnovo sia almeno dello stesso livello di quello in atto anche se ci sono proposte e richieste per un accordo di dimensioni maggiori. 

Insomma in base a quelle che sono le previsioni sul vertice OPEC, non sono da attendersi novità siggnificative rispetto a quello che è già noto a tutti. 

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